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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Fasano

Caccia ai banditi sui tetti e nei vicoli

FASANO – Hanno tentato il tutto per tutto per evitare di essere presi dai carabinieri: dopo essersi nascosti nell'abitazione di un complice, si sono intrufolati a casa di due donne cercando di perdersi negli armadi, e uno di essi ha provato anche a mischiarsi nella folla di curiosi che dava la caccia al ladro, “i ladri sono sopra, i ladri sono sopra” ha urlato, spacciandosi per il cugino di una delle due donne.

FASANO – Hanno tentato il tutto per tutto per evitare di essere presi dai carabinieri: dopo essersi nascosti nell'abitazione di un complice, si sono intrufolati a casa di due donne cercando di perdersi negli armadi, e uno di essi ha provato anche a mischiarsi nella folla di curiosi che dava la caccia al ladro, “i ladri sono sopra, i ladri sono sopra” ha urlato, spacciandosi per il cugino di una delle due donne.

Hanno saltato da un tetto all’altro. Ogni tentativo di fuga, però, è servito a ben poco. I cinque autori della rapina messa a segno alle 10,40 di oggi nella filiale della banca Monte Dei Paschi di Siena di via Egnazia, dal bottino di quasi 53mila euro, sono stati tutti arrestati poche ore dopo il colpo.

Si tratta di Gionatan Manchisi 31 anni, e Leonardo Massimino, 26 anni, entrambi di Fasano e volti già noti alle forze dell'ordine, (Massimino è un operaio) e Vincenzo Trafile, 25 anni, bracciante agricolo, Andrea Grieco, operaio di 34 anni e Metta Oronzo di 42 anni di Cerignola, provincia di Foggia. Di questi solo l'ultimo è incensurato.

I cinque sono accusati a vario titolo di “rapina aggravata in concorso”, “sequestro di persona in concorso” e “porto abusivo di arma in concorso”. Le uniche armi utilizzate sono dei taglierini,  con i quali uno di essi si è anche ferito. Il colpo la banda di rapinatori lo aveva studiato a tavolino. Dopo la rapina, il piano prevedeva che si sarebbero subito nascosti nella vicina abitazione di Leonardo Massimino. A pochi passi dalla banca.

E per qualche istante i carabinieri, giunti immediatamente nei pressi del luogo della rapina, avevano perso le loro tracce. Poi, però, alcuni di essi si sono affacciati alla finestra per controllare i paraggi dell'abitazione ed è lì che sono iniziate le fasi della cattura.

Il centro storico della città della Selva è stato invaso dai carabinieri della compagnia di Fasano. Lo stesso capitano Gianluca Sirsi si è precipitato in via Egnazia. I primi a essere acciuffati sono stati Oronzo Metta e Massimino. Gli altri tre sono passati sui tetti e si sono intrufolati nell'abitazione di due donne. Speravano di riuscire a nascondersi negli armadi. La donna più anziana presa dal panico, però, è uscita per strada urlando, la figlia è stata presa in ostaggio da uno dei malviventi. Uno di essi e precisamente Salvatore Grieco ha seguito la signora anziana, e una volta per strada ha cercato di mischiarsi nella folla.

Qualcuno urlava “i ladri sono sopra, i ladri sono sopra” e lui nell'intento di essere scambiato per un semplice curioso ha ripetuto questa frase mentre usciva da quella abitazione. I militari lo hanno notato subito e bloccato, lui ha dichiarato di essere il cugino della ragazza. Nessuno però ovviamente lo conosceva e la stessa donna ha negato immediatamente la parentela. Per lui, quindi, sono scattate immediatamente le manette. Tutti e cinque avevano parte del denaro addosso.

La perquisizione presso l’abitazione di Massimino ha permesso il recupero del rimanente contante asportato, dei passamontagna, dei taglierini e delle radio ricetrasmittenti utilizzate per commettere la rapina. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro. Nel corso dell’attività investigativa sono state rinvenute e sequestrate le auto, una Ford Mondeo di Salvatore Grieco e una Fiat Marea di Oronzo Metta, utilizzate per raggiungere Fasano.

La refurtiva recuperata, ammontante precisamente a 52.520 euro suddivisa in blocchetti da 100 e 50 euro, è stata restituita all'istituto bancario. Dopo le formalità di rito, gli arrestati sono stati trasferiti nella casa circondariale di Brindisi in attesa dell'interrogatorio di convalida dell'arresto.

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