Un pullman su cinque in Italia è risultato non in regola con i requisiti di sicurezza, ma in provincia di Brindisi la percentuale è ancora più allarmante: è il dato che emerge dal controllo straordinario condotto dalla Polizia Stradale, dopo la strage del bus precipitato da un viadotto in Irpinia lo scorso 28 luglio, con 40 vittime, cha riproposto il tema della sicurezza stradale, con la necessità di maggiori controlli delle strade e dei veicoli.

Nelle giornate del 6, 7 e 8 settembre è scesa in campo una vera e propria task force Polstrada che, in quest’occasione, ha focalizzato ulteriormente l’attenzione sul rispetto delle regole in materia di trasporto di persone da parte di vettori italiani e stranieri. All’operazione hanno partecipato 1500 pattuglie per 2700 veicoli controllati,con la rilevazione di circa 600 violazioni: in pratica 1 veicolo su ogni 4/5 risulta irregolare.

Un servizio che ha portato – tra l’altro - al ritiro di 41 carte di circolazione e 17 patenti. Queste le violazioni maggiormente ricorrenti: mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo, elusione dei controlli annuali di revisione, negligenza nella manutenzione del veicolo ed in generale mancato rispetto delle norme di comportamento del Codice della Strada.

Oggetto di accurati controlli sono stati anche i dispositivi e gli equipaggiamenti di sicurezza che devono essere presenti ed efficienti a tutela dell’incolumità dei passeggeri di fronte a situazioni di pericolo (estintori, martelli per infrangere i vetri, ecc.).

Molto più alta la percentuale di posizioni irregolari accertata in provincia di Brindisi dove la Polstrada ha trovato fuori norma ben 11 pullman sui 27 controllati l’attività della Polizia Stradale su 27 veicoli controllati ha consentito di rilevare 11 posizioni irregolari con 25 violazioni amministrative contestate ed una patente di guida ritirata.

Con questo servizio, la Polizia Stradale ha voluto raggiungere vari obiettivi: contrasto all’abusivismo nel settore, ai fenomeni che mettono in estremo pericolo la sicurezza di tutti, a partire dai conducenti professionali, venendo incontro anche alle richieste delle aziende e delle associazioni di categoria interessate all’emersione dall’irregolarità. Ma c’è anche l’aspetto della tutela sociale dei lavoratori che potrebbero essere sottoposti a pressioni per violare la normativa in argomento o gli stessi limiti di velocità proprio per effettuare un maggior numero di viaggi.