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Cronaca

Cadavere a Giancola: mistero sull'identità, in mare da settimane

Mercoledì (16 gennaio) verrà effettuata l'autopsia sul corpo rinvenuto lunedì sera sulla litoranea nord di Brindisi

BRINDISI – Non è stato ancora identificato il cadavere che nella serata di lunedì (14 gennaio) è stato trovato in mare, incastrato fra gli scogli di località Giancola, sulla litoranea nord di Brindisi. Il corpo nella giornata di domani (16 gennaio) verrà sottoposto ad esame autoptico. Da una prima ispezione cadaverica è emerso che la salma, in stato di decomposizione, si trovava in acqua da almeno cinque settimane. Questo rende difficoltose anche le operazioni di prelevamento delle impronte digitali.

Si presume ad ogni modo che si tratti di un uomo di razza caucasica (bianco), ma il corpo andrà normalizzato con delle procedure particolari, prima di ogni analisi. Sul collo era presente una ferita. L’autopsia potrà chiarire se sia stata inferta con un’arma da taglio e se invece sia stata provocata dall’impatto con gli scogli. Del caso si stanno occupando i poliziotti della Sezione volanti al comando del vicequestore Vincenzo Maruzzella.

Da quanto appreso, gli investigatori non hanno rinvenuto documenti di identità. Sulla pelle si trovavano dei tatuaggi che potrebbero agevolare le operazioni di identificazioni, nel caso in cui dovessero farsi avanti i congiunti del deceduto. Va però considerato che le correnti potrebbero aver trascinato il corpo per decine di miglia. Non si può escludere quindi che il cadavere provenga dalle sponde dell’Albania o della ex Jugoslavia. Al momento, non si sono ancora presentati in questura i familiari di persone scomparse. 

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