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Cronaca

Calmi, decisi, precisi. Un plotone

BRINDISI – Non erano un branco di lupi. Erano organizzati in maniera militare. Non è partito un colpo dalle loro armi, ma non perché avevano paura del conflitto a fuoco. Erano una quindicina: un plotone, più o meno. Flessibilità e potenza di fuoco. Dovevano tenere il campo per tutto il tempo necessario. Sapevano quando rinunciare, e lo hanno fatto bruciandosi i loro veicoli alle spalle, per creare un diversivo e un punto di impegno per gli inseguitori. Tutto casuale? Può darsi. Ma gli investigatori non possono permettersi una sottovalutazione del genere, perché gli sconosciuti entrati in azione sulla superstrada Brindisi – Taranto sembrano appartenere ad una nuova generazione di rapinatori.

BRINDISI – Non erano un branco di lupi. Erano organizzati in maniera militare. Non è partito un colpo dalle loro armi, ma non perché avevano paura del conflitto a fuoco. Erano una quindicina: un plotone, più o meno. Flessibilità e potenza di fuoco. Dovevano tenere il campo per tutto il tempo necessario. Sapevano quando rinunciare, e lo hanno fatto bruciandosi i loro veicoli alle spalle, per creare un diversivo e un punto di impegno per gli inseguitori. Tutto casuale? Può darsi. Ma gli investigatori non possono permettersi una sottovalutazione del genere, perché gli sconosciuti entrati in azione sulla superstrada Brindisi – Taranto sembrano appartenere ad una nuova generazione di rapinatori.

Sfortunati con i due furgoni blindati della Sveviapol tra Latiano ed Oria solo nella fase conclusiva, quella dell’apertura delle casseforti. Una questione di tecnica, un punto debole dell’azione che ha fatto mancare il colpo forse milionario. Ma per il resto, poche sbavature: informazioni perfette, audacia, superiorità numerica certamente calcolata attentamente, esecuzione precisa, fuga veloce. Tute mimetiche, giubbotti antiproiettile, fucili d’assalto automatici – uno abbandonato in una carcassa in fiamme - oltre che fucili a pompa. Sembravano un commando militare. E se qualcuno di loro lo fosse stato, italiano o straniero?

E se si trattasse di un nuovo genere di rapinatori figli della crisi? In tal caso, se ci fosse stata una sparatoria l’avrebbero sostenuta senza particolari stress, abituati a ben altro. Per questo hanno saputo controllare la situazione per lunghi minuti senza perdere la testa. Ma sono andati via praticamente a mani vuote, anche se tra l’attacco e l’arrivo delle radiomobili e delle volanti sono passati almeno una decina di minuti. O tanti sono sembrati ai vigilantes sotto tiro. Hanno retto le difese passive dei due furgoni portavalori, che probabilmente il commando aveva sottovalutato. Però, da bravi “soldati”, hanno capito che di fronte a quell’errore doveva ritirarsi in perfetto ordine. E così è stato.

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