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Cronaca

Caos mensa, Consales: "Niente pasti freddi, il servizio riparte dal 19 gennaio"

La distribuzione di pasti freddi salta. Il servizio mensa con pasti caldi nelle scuole comunali dovrebbe riprendere dal prossimo 19 gennaio. Sarà la ditta Markas a garantirlo, utilizzando un centro cottura provvisorio individuato nella provincia di Brindisi, in attesa che dall'1 marzo entri a regime quello comunale di via Basento, al rione Perrino. E' quanto emerge da una nota diramata dal sindaco

BRINDISI – La distribuzione di pasti freddi salta. Il servizio mensa con pasti caldi nelle scuole comunali dovrebbe riprendere dal prossimo 19 gennaio. Sarà la ditta Markas a garantirlo, utilizzando un centro cottura provvisorio individuato nella provincia di Brindisi, in attesa che dall’1 marzo entri a regime quello comunale di via Basento, al rione Perrino.  E’ quanto emerge da una nota diramata dal sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, al termine di un incontro con gli assessori alla Pubblica Istruzione, Gioacchino Margarito, e all’Edilizia scolastica, Antonio Ingrosso, al quale hanno partecipato anche il dirigente comunale Gaetano Padula e rappresentanti della Markas. 

L’azienda di Bolzano si è aggiudicata definitivamente il bando di gara quinquennale, al culmine di un contenzioso approdato in Consiglio di Stato. Da capitolato, la Markas si sarebbe dovuta insediare a partire dal prossimo 1 marzo. Ma l’uscita di scena della ditta che fino a dicembre ha gestito il servizio, la Ladisa, ha aperto una falla di due mesi. Markas ha dato dunque la propria disponibilità a tappare questo buco, pur dovendo far fronte a numerosi problemi di carattere logistico e burocratico. 

Il servizio di refezione, intanto, è già ripartito negli asili nido “Santa Chiara” e “Paradiso” “grazie all’assunzione  - si legge in una nota firmata da Consales - del personale di cucina da parte della stessa Markas”. “Entro la giornata odierna, poi – prosegue Consales - la Markas si è impegnata a sottoscrivere un contratto con un centro cottura situato in provincia di Brindisi, da utilizzare sino a quando (due mesi) saranno completati i lavori per la realizzazione del centro cottura comunale (nel rione Perrino)”. Entro mercoledì, invece, “i responsabili della Markas  -si legge ancora nella nota del sindaco - incontreranno i delegati sindacali per ufficializzare il transito di tutto il personale dalla Ladisa alla Markas”. 

La soluzione di somministrare pasti freddi (due panini, una bottiglietta d’acqua, un succo di frutta e una crostatina), approvata con qualche riserva dal “Comitato Mensa” nel corso di un confronto avvenuto la scorsa settimana con l’assessore Margarito, è stata bocciata dall’Asl. 

“Non è stato semplice – afferma il Sindaco Consales – affrontare e risolvere i tanti problemi emersi per il passaggio dalla ditta uscente alla ditta subentrante. Del resto, è la prima volta che l’azienda che effettua un servizio così importante come quello della mensa scolastica si rifiuti di accettare una proroga in attesa del subentro effettivo della nuova ditta, determinando gravissimi disagi per le famiglie interessate”. 

“Tutto questo, non a caso è stato posto all’attenzione del nostro ufficio legale per i provvedimenti conseguenti.  Aggiungo, comunque – conclude Consales – che trovo del tutto sconveniente leggere commenti di pediatri e nutrizionisti che pontificano su questioni determinante unicamente da una situazione di emergenza certamente non voluta dall’Amministrazione Comunale. Quando i geniori ce lo hanno chiesto, abbiamo aderito alla richiesta di pasti freddi per una settimana, ma è evidente che, a fronte di tante polemiche, preferiamo azzerare tutto e attendere lunedì prossimo”.

Le polemiche, ad ogni modo, non si placano. Ieri, l’opposizione di centrodestra era intervenuta con una nota stampa in cui rimarcava come la decisione di servire pasti freddi non fosse stata concertata con la nutrizionista dell’Asl. Oggi è intervenuto anche il capogruppo di Brindisi bene comune, Riccardo Rossi, con un comunicato in cui sottolinea “che il prezzo di scelte sbagliate non può ricadere sulle tantissime famiglie di Brindisi che sicuramente non possono ritenere accettabile per la salute dei loro figli la sostituzione di un pasto caldo con due panini e succo di frutta”.  

“Né possono pagare – prosegue Rossi - gli oltre cento lavoratori che in questi giorni non percepiscono lo stipendio”. Per questo, Bbc chiede all’amministrazione comunale “di acquistare dei pasti caldi da aziende del settore, anziché percorrere questa strada non accettabile del pranzo al sacco per bambini che vanno dai 4 ai 14 anni”.

“Così come sapendo che esistono dei centri cottura nella città di Brindisi – si legge ancora nella nota di Rossi -  si verifichi la possibilità di fittarli per il tempo necessario alla realizzazione del centro cottura della Markas. In definitiva – conclude Rossi - ci sono ben altre opzioni che possono immediatamente essere messe in campo, non vorremmo che non vengano percorse semplicemente per risparmiare e fare cassa a spese della salute e dell’organizzazione dei tempi di vita delle famiglie brindisine”.

Anche la ditta Ladisa, attraverso una nota inviata in redazione, chiarisce la propria versione dei fatti. 

Si riporta di seguito la nota di Ladisa.

 “A proposito di alcune informazioni presenti in un articolo pubblicato su Brindisireport, vorremmo fare alcune precisazioni. Nello specifico ci preme sgomberare il campo da ogni dubbio circa la comunicazione dell’interruzione del servizio mensa. Una informazione questa che al comune di Brindisi era nota 49 giorni prima del 5 gennaio, ovvero dal 17 novembre scorso. 
Al 17 novembre, infatti, risale la sentenza con cui il Consiglio di Stato individuava la Markas srl come aggiudicataria definitiva del servizio mensa triennale. Sarebbe bastato leggere l’articolo 3 comma 2 del capitolato speciale di affidamento temporaneo - che recita chiaramente: “Il contratto si intenderà automaticamente risolto nell’atto della definitiva individuazione dell’esecutore dell’appalto triennale all’esito del giudizio pendente dinanzi al Consiglio di Stato” - per avere chiara la posizione della Ladisa rispetto al contratto provvisorio e alla durata dell’erogazione del servizio.  Ladisa non ha fatto altro che attenersi a quell’articolo, terminando il servizio il 31 dicembre 2014 per un atto di responsabilità, pur non essendo obbligata a farlo. 
Di quanto affermiamo, per completezza di informazione, alleghiamo documentazione perché le parole possano essere supportate dai fatti, come è nello stile della Ladisa Ristorazione. 
Quanto alle parole riportate nell’articolo del dirigente comunale Gaetano Padula -  “Abbiamo obbligato Ladisa a prorogare il servizio per due mesi minacciando una denuncia per interruzione di pubblico servizio se non avessero ottemperato a quest’onere considerato tra l’altro che l’eventualità di una proroga di due mesi era prevista dal contratto di appalto” – rispondiamo che l’articolo 6 del contratto d’appalto citato, peraltro non ancora firmato, nonostante i ripetuti solleciti, recita: “Il servizio ha la durata di mesi 3 dal 1/10/2014 al 31/12/2014”. 
Invece, l’articolo 3 del capitolato d’appalto, benché preveda l’ipotesi di proroga, stabilisce anche quanto già evidenziato sopra: “Il contratto si intenderà automaticamente risolto nell’atto della definitiva individuazione dell’esecutore dell’appalto triennale all’esito del giudizio pendente dinanzi al Consiglio di Stato”. 
Aggiungiamo a quanto detto che, una ulteriore comunicazione dell’interruzione del servizio, se mai la sentenza del Consiglio di Stato non fosse bastata a definire la posizione della Ladisa, è avvenuta il giorno 24 dicembre scorso e che all’incontro convocato il 30 dicembre dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori delle mense né il Comune di Brindisi né la Markas, si sono presentati. 
Alla luce di queste doverose considerazioni, e certi che contribuiranno a chiarire quanto realmente accaduto, restiamo a disposizione per qualsivoglia altra delucidazione”.

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