rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Caramia, morto per embolia polmonare

TARANTO - È stata un'embolia polmonare a provocare il decesso di Giandomenico Caramia: il 42enne artista di Villa Castelli, organettista e percussionista morto l’11 dicembre scorso, a distanza di un mese dall’intervento cui fu sottoposto per la riduzione dell'obesità. Tanto ha stabilito l'autopsia eseguita questo pomeriggio dall'anatomopatologo Marcello Chironi e dal chirurgo Francesco Puglisi. Il pm Filomena Di Tursi, a margine del decesso del musicista, ha iscritto dieci medici nel registro degli indagati per omicidio colposo.

TARANTO - È stata un'embolia polmonare a provocare il decesso di Giandomenico Caramia: il 42enne artista di Villa Castelli, organettista e percussionista morto l’11 dicembre scorso, a distanza di un mese dall’intervento cui fu sottoposto per la riduzione dell'obesità. Tanto ha stabilito l'autopsia eseguita questo pomeriggio dall'anatomopatologo Marcello Chironi e dal chirurgo Francesco Puglisi. Il pm Filomena Di Tursi, a margine del decesso del musicista, ha iscritto dieci medici nel registro degli indagati per omicidio colposo.

Caramia, impegnato più volte nell'orchestra di musica popolare de “La Notte della Taranta”, si era sottoposto il 10 novembre scorso a gastroplastica verticale con bendaggio gastrico nell'ospedale “Santissima Annunziata” di Chieti. Ad eseguire l’intervento, l'equipe guidata dal professor Franco Relmi.

Superata la convalescenza era rientrato nella sua abitazione di contrada Monte Fellone, nelle campagne di Martina Franca (dove si era trasferito da tempo). L’undici dicembre scorso aveva chiamato il 118 dopo aver avvertito un malore, ma il personale sanitario non aveva riscontrato alcun sintomo particolare. Il 14 dicembre, a seguito di un ulteriore malore, fu trasportato d'urgenza presso l'ospedale civile di Francavilla Fontana, dove, dopo una visita di controllo, venne dimesso avendo i medici valutato non preoccupante il suo quadro clinico.

Due giorni dopo il decesso, per arresto cardiocircolatorio, scatenato a causa di un nuovo e stavolta letale malore. A nulla valsero i tentativi di rianimazione degli operatori del 118 giunti sul posto. Il fascicolo di inchiesta, aperto dalla Procura tarantina, punta ad appurare la sussistenza di eventuali responsabilità  da parte dei sanitari che nelle diverse fasi lo hanno avuto in cura.

L’organettista, che amava definirsi “cuoco musicante” ed era in contatto con le personalità di maggiore rilievo della musica popolare, come Alfio Antico, Mario Salvi e Mimmo Epifani, aveva creato un gruppo di cantori e suonatori tradizionali, i “Cantori di Villa Castelli”, con l’obiettivo di far conoscere al pubblico la ricchezza delle musiche e dei canti della Murgia sud-orientale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caramia, morto per embolia polmonare

BrindisiReport è in caricamento