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Cronaca

Carcere, penalisti: bilancio positivo

BRINDISI - “Siamo piacevolmente e positivamente sorpresi”. Il bilancio dei penalisti in visita nel carcere di via Appia a Brindisi non è, come ci si poteva attendere, una sequela di critiche sulla gestione.

BRINDISI - “Siamo piacevolmente e positivamente sorpresi”. Il bilancio dei penalisti in visita nel carcere di via Appia a Brindisi non è, come ci si poteva attendere, una sequela di critiche alla gestione del penitenziario, o di denunce sul sovraffollamento e sulle modalità di trattamento dei detenuti. Il carcere di Brindisi sembra essere davvero migliorato.

Parola dell’avvocato Fabio Di Bello, componente della giunta nazionale delle Camere Penali, dell’avvocato Marcello Falcone, il presidente della Camera Penale di Brindisi, del vice Mario Guagliani, di tutti coloro che hanno un ruolo importante all’interno della stessa: gli avvocati Giancarlo Camassa, Vito Melpignano, Giuseppe Guastella. Stamani hanno fatto visita nella casa circondariale di Brindisi, insieme a due donne, Annamaria Alborghetti, dell’osservatorio nazionale Carcere dell’unione Camere Penali e Manuela De Orsola, della giunta nazionale Camere Penali. Sono tre donne anche coloro che si occupano della casa circondariale e fila tutto alla perfezione.

Con i lavori di ristrutturazione,a Brindisi, a differenza di quanto accade a Taranto, si sono ricreati spazi all’ombra per l’ora d’aria. Saranno abbattute le barriere tra detenuti e famigliari nella sala colloqui. Vi sono programmi che mirano alla riabilitazione, non si arriva certo al livello delle iniziative nel carcere di Lecce, anch’esso molto migliorato, ma ci si avvicina.

L’obiettivo da raggiungere è ricreare spazi per i bambini, i figli delle detenute e anche i figli dei detenuti che vanno a trovarli di settimana in settimana. Si è ovviato a Brindisi allo spettacolo indegno della fila di parenti in attesa in pieno centro: possono attendere di effettuare il colloquio all’interno, ora. Anche sui prezzi dei prodotti venduti negli spacci di cui sono dotate le case circondariali si sta facendo molto: di solito sono più alti che all’esterno, almeno per i beni di prima necessità si sta cercando di introdurre articoli con marchi più convenienti.

La battaglia più dura, condotta con convinzione dall’unione Camere Penali, il cui rappresentante brindisino è l’avvocato Fabio Di Bello, mira a ridurre al minimo, anche con qualche ritocco legislativo, l’utilizzo della custodia cautelare in carcere, privilegiando i domiciliari in tutti i casi in cui ciò è possibile. Le carceri sono sovraffollate, Brindisi e Lecce, al momento – dicono i penalisti – non lo sono affatto. E anche sulle condizioni igienico sanitarie si sono fatti grossi passi in avanti.

Intanto domani, 19 luglio, alle ore 11, davanti al carcere di via Appia a Brindisi, i Radicali organizzano un tavolo di raccolta firme sui “Referendum per una Giustizia Giusta, i diritti umani, la vita e la libertà nel nostro Paese che si trova in una patente condizione di illegalità per la quale la nostra Repubblica è fuori dalla sua stessa Costituzione ed è da decenni pluricondannata dalla giustizia europea”.

Nel corso della manifestazione si svolgerà una conferenza stampa alla quale partecipano i dirigenti Radicali Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti, insieme ai consiglieri comunali brindisini impegnati nella raccolta firme, tra cui Pietro Guadalupi, Giampietro Pennetta e Francesco Renna.

“L’obiettivo – si legge in una nota - è raccogliere almeno 500 mila firme entro metà settembre, perché nella primavera del 2014 gli italiani possano essere chiamati a votare per dodici riforme possibili che, secondo i Radicali, il Parlamento non metterà mai all’ordine del giorno perché sgradite ai potenti e che solo una nuova, immediata mobilitazione – istituzionale, civile, sociale, nonviolenta – attraverso i Referendum popolari può imporre all’agenda della politica”.

 

 

 

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