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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Cartucce a pm e Mobile: indagano due procure

BRINDISI - Non si sottovaluta, anzi si indaga e si approfondisce. Si lavora in tandem, si lavora sodo per individuare i mittenti delle due buste con proiettili e lettere di minacce indirizzati al pm di Brindisi Milto Stefano De Nozza e a tre poliziotti della questura di Brindisi.

BRINDISI - Non si sottovaluta, anzi si indaga e si approfondisce. Si lavora in tandem, si lavora sodo per individuare i mittenti delle due buste con proiettili e lettere di minacce indirizzati al pm di Brindisi Milto Stefano De Nozza e a tre poliziotti della questura di Brindisi, il capo della Mobile, Alberto Somma, il responsabile della sezione Antirapina, l’ispettore capo Giancarlo Di Nunno, e a un altro agente in servizio sempre presso la medesima sezione.

“Potrebbe trattarsi di criminalità organizzata, anzi credo proprio sia l’ipotesi più probabile”. E’ quanto dichiara all’Ansa il procuratore capo della direzione distrettuale antimafia Cataldo Motta riguardo alle gravissime intimidazioni. "Stiamo valutando tutto, a 360 gradi”.

Il procuratore non esclude anche relazioni con gli ultimi episodi criminosi verificatisi a Brindisi dove nei giorni scorsi sono stati sparati colpi di fucile contro la saracinesca del bar del fratello di Giuseppe Passaseo, collaboratore di giustizia, ed è stata data alle fiamme l’auto della sorella.

Nei giorni scorsi anche il ferimento di Enrico Colucci, 59 anni, imputato in un processo la cui accusa era sostenuta proprio da De Nozza e che è ora in appello. “Passaseo ha parlato in passato, ma sono dichiarazioni datate. Ultimamente ne ha rese di nuove. Stiamo lavorando anche su questo”.

Sulle due buste contenenti quattro proiettili calibro 7.65 e messaggi minatori riferiti a “inchieste” e “giustizia” è stata avviata un’inchiesta: se ne occupano proprio la Dda di Lecce e la procura di Brindisi con il sostituto procuratore Savina Toscani.

Il pentito Passaseo ha fornito proprio al pm De Nozza elementi importanti nell’inchiesta sul clan dei fratelli Brandi e su presunte commistioni tra mafia e politica, tra cui anche il coinvolgimento di Massimiliano Oggiano, consigliere comunale, assolto in primo grado da ogni accusa. La prima udienza d’appello del processo Berat Dia era fissata per il 18 ottobre scorso ma v’è stato un rinvio.

I proiettili sono stati bloccati presso il centro di smistamento delle poste di Modugno mercoledì scorso. Erano partiti almeno un paio di giorni prima. La prossima udienza di Berat Dia, dinanzi alla Corte d’Appello di Lecce, è invece prevista per l’8 novembre.

 

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