Caso Bpsp, il sindacato non dimentica l'ultimo lavoratore rimasto in cassa integrazione

BRINDISI – E’ l’ultimo dei Mohicani della Brindisi Pubblici Servizi Provinciali SpA (Bpsp), l’altra multiservizi della Provincia di Brindisi oltre la Santa Teresa finita però in liquidazione e in causa con la stessa amministrazione, da cui pretende circa 7,5 milioni di affidamenti mai concretizzati e un altro mezzo milione di danni.

Si chiama Ferdinando Cocciolo ed è l’unico rimasto in cassa integrazione dopo il trasferimento dei servizi della Bpsp alla Santa Teresa (società ad intero capitale della Provincia), avvenuto due anni addietro. Per fortuna il suo sindacato, la Filcams Cgil che si occupa dei lavoratori delle reti e del terziario, non si è invece dimenticato di lui.

“La Cgil  continua a seguire la questione, anche se si tratta di un solo lavoratore. Quando le vertenze riguardano dieci o cento lavoratori lavoratori si possono mettere in campo azioni di protesta anche eclatanti per sensibilizzare tutta l’opinione pubblica, nel caso specifico l’azione è meno ridondante perché parliamo  di un solo lavoratore, ma comunque importante”, dichiara Marilina Nocco, segretaria della Filcams.

Ma la battaglia sarà dura. A fine ottobre l’amministrazione Ferrarese intanto ha deciso di resistere in giudizio alle richieste della Bpsp, fondate su delibere di anni precedenti in cui si disponeva l’affidamento alla società ora in liquidazione di piani per la manutenzione degli immobili del patrimonio dell’ente, della segnaletica delle strade provinciali, degli impianti tecnologici e dei presidi antincendio,con previsione di “opportune clausole sociali di salvaguardia dei livelli occupazionali a favore del persone già occupate nelle stesse attività”.