TARANTO – Dopo due giorni di caos totale la città questa mattina è tornata alla normalità: rimossi i blocchi stradali, Municipio "liberato”, operai rientrati in fabbrica. La mediazione delle forze sindacali e istituzionali ha sortito effetto. Il clima dovrebbe restare sereno almeno fino a giovedì 2 agosto, vigilia della decisione del Tribunale del riesame sulla richiesta di dissequestro degli impianti e di rimessione in libertà degli otto indagati finiti ai domiciliari.

All’azienda famosa per le emissioni di diossina, vengono contestati “centinaia di casi di emissioni di polveri sottili, pm 10 e altri agenti patogeni” che mettono a rischio la salute dei lavoratori stessi e degli abitanti dei quartieri più vicino allo stabilimento siderurgico. “Non abbiamo certo preso questa decisione a cuor leggero”, aveva detto il procuratore generale di Lecce Giuseppe Vignola.

Intanto dall’esame degli atti depositati dai magistrati emergono particolari sconcertanti, come il tentativo di corrompere alcuni consulenti che per conto della procura stavano valutando le emissioni di diossina. Si parla di buste da 10.000 euro passate di mano nel corso di incontri che sarebbero stati filmati dalla guardia di finanza.

A far tornare il sereno hanno contribuito le dichiarazioni rilasciate ieri in conferenza stampa dal presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante: «Posso assicurare che il gruppo Riva resterà a Taranto e rispetterà le prescrizioni per la revoca del sequestro preventivo degli impianti».