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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Ceglie Messapica

Ceglie, l'ex mercato coperto è ammalato grave. Forse i soldi sono pochi

CEGLIE MESSAPICA - Basteranno i 450mila euro di fondi regionali stipati nelle casse comunali di Ceglie Messapica per completare “a regola d’arte” i lavori di ristrutturazione dell’ex mercato coperto? L’interrogativo gravido di preoccupazione, se non di sospetti, è stato recentemente sollevato via blog come si usa nei tempi moderni, dal circolo Sel dedicato a Peppino Impastato. Che l’immobile fosse in grave stato di abbandono, è cosa nota. Laddove un tempo i commercianti allestivano banchetti per la vendita di prodotti alimentari, realtà brulicante e chiassosa di vita sconosciuta alle giovanissime generazioni, da un pezzo stanno ricoverati i mezzi comunali e il silenzio, al quale farà eco l’immobilità che si leva da un dirimpettaio illustre, l’ospedale civile.

CEGLIE MESSAPICA - Basteranno i 450mila euro di fondi regionali stipati nelle casse comunali di Ceglie Messapica per completare “a regola d’arte” i lavori di ristrutturazione dell’ex mercato coperto? L’interrogativo gravido di preoccupazione, se non di sospetti, è stato recentemente sollevato via blog come si usa nei tempi moderni, dal circolo Sel dedicato a Peppino Impastato. Che l’immobile fosse in grave stato di abbandono, è cosa nota. Laddove un tempo i commercianti allestivano banchetti per la vendita di prodotti alimentari, realtà brulicante e chiassosa di vita sconosciuta alle giovanissime generazioni, da un pezzo stanno ricoverati i mezzi comunali e il silenzio, al quale farà eco l’immobilità che si leva da un dirimpettaio illustre, l’ospedale civile.

Che il solaio dell’ex mercato coperto stesse cadendo a pezzi invece, lo hanno svelato i lavori di ristrutturazione avviati di recente, mettendo a nudo una situazione di degrado molto al di qua delle soglie di sicurezza. Dalle parole alle immagini, E’ sul celeberrimo piazzaplebisicito.splinder.com che sono comparsi inquietanti video che immortalano l’immobile in tutta la sua pericolante statura. Le travi del solaio, oltre ad essere visibilmente arrugginite, sono anche curve sotto il peso del cemento. Dentro e fuori. “Gravità di cui – dice il segretario cittadino Angelo Giordano – non sembra esserci traccia e attestato nella monumentale documentazione da noi consultata, come non c’è, o non l’abbiamo trovata, nessuna prova di idoneità statica”.

Per capire la dimensione dell’allarme lanciato dal circolo Sel, bisogna fare un passo indietro e una premessa. La premessa: i box commerciali del futuribile, redivivo mercato coperto sono già stati assegnati e ci sono una ridda di commercianti che aspettano di allestire la propria attività, chiavi in mano, nella struttura. La ratio dell’allarme lanciato a lavori in corso è il timore che quelle aspettative rimangano sospese alle scoperte work in progress, ossia che, in sostanza i 450mila euro non bastino per completare le opere necessarie a superare un collaudo.

Il passo indietro. I lavori di ristrutturazione del marcato coperto sono stati finanziati e appaltati con fondi regionali attratti dall’amministrazione guidata dal sindaco Pietro Federico, secondo le previsioni del bando regionale Programmi integrati di riqualificazione delle periferie. Nell’ambito del bando in questione furono catalizzate risorse pari a 450mila euro per realizzare un centro per il commercio con il recupero funzionale dell’ex mercato coperto, totale ottenuto come “somma del contributo dei privati che hanno aderito al Pirp per un importo di 179.900 euro, e di 270.100 da richiedere alla Regione Puglia con il bando”, come sottolinea il progettista Giuseppe Valluzzi, ingegnere incaricato dall’esecutivo uscente. L’immobile esteso su una superficie complessiva di circa 400 metri quadri al piano terra e 250 metri quadri al primo piano, dotato di ampi spazi di pertinenza esterni, viene descritto nel progetto esecutivo come “fabbricato oggi in disuso, ma destinato al ricovero temporaneo dei mezzi comunali”. Scrive ancora il progettista: “L’immobile si presenta in un evidente stato di degrado e necessita di importanti interventi di recupero per il suo successivo ripristino a regola d’arte”. Per mettere a segno l’obiettivo il progettista sottolinea che sono necessari “150 giorni naturali e consecutivi a partire dalla data di consegna dei lavori”.

Sui cartelli che campeggiano all’esterno della struttura, la voce relativa alla data è vuota. Ma come è evidente i lavori sono stati appaltati alla Ice srl di Luigi Elia, che ha già avviato le opere di ristrutturazione, per sapere precisamente quando e per assumere ulteriori informazioni il cartello in questione rimanda “agli uffici competenti”. E’ quello che gli iscritti di Sel hanno puntualmente fatto, rivolgendosi al consigliere comunale del Pdl Nicola Ciracì e chiedendo lumi. Le domande rivolte all’amministrazione sono quelle di cui sopra: è possibile che con il budget previsto si riesca a completare l’opera e a metterla in sicurezza, o si rischia di sperperare denaro pubblico nell’ennesima incompiuta? Se quei fondi non dovessero bastare, dove e come sarebbe possibile reperire ulteriori risorse? Gli interrogativi, al netto di malizia, in attesa di risposta sono questi. “Risposte dovute ai cittadini tutti – chiosa Giordano - dato che si tratta di fondi pubblici, e soprattutto ai commercianti che nella struttura hanno già investito il proprio futuro”.

Che gli interrogativi siano al netto di malizia, lo dimostra un fatto su tutti. Se le risposte dovessero essere negative in uno, o in entrambi i casi, la responsabilità sarebbe perfettamente bipartisan, divisa fra chi ha progettato senza prevedere tutto quello che c’era da prevedere, e fra chi ha dato lo start senza le garanzie del caso. Ma può darsi, è l’auspicio di tutti, che si tratti di interrogativi oziosi, e che l’amministrazione risponda con un secco “no problem”, dunque avanti tutta

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