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Cronaca Ceglie Messapica

"Favorirono latitante": un'assoluzione e una riduzione di pena in appello

Riformata la sentenza emessa dal tribunale di Brindisi, che in primo grado condannò entrambi gli imputati. I fatti risalgono al 2013

CEGLIE MESSAPICA - La corte di appello di Lecce, sezione unica penale, ha riformato la sentenza emessa dal tribunale di Brindisi nei confronti di Francesco Barletta di Ceglie Messapica e Luigi Martina di Mesagne, accusati di aver favorito la latitanza di un ex affiliato alla Sacra Corona Unita, di cui era considerato referente a Ceglie Messapica, poi arrestato nel 2014. Nel procedimento era coinvolta anche una terza persona, nel frattempo deceduta.

Barletta, difeso dagli avvocati Augusto e Domenico Conte, e Martina difeso dall'avvocato Missere, erano stati rispettivamente  condannati dal tribunale di Brindisi a due anni e sei mesi di reclusione e a tre anni di reclusione (pene sospese). La sentenza risale al 2017. Entrambe le difese ne avevano chiesto l'assoluzione.

In particolare, sulla base di intercettazioni, i due imputati erano stati accusati di aver favorito la latitanza dell'ex affiliato procurandogli documenti di identità e altre pratiche necessarie allo scopo. I legali di Francesco Barletta hanno smontato, passo dopo passo, la sentenza di primo grado, dimostrando che il loro assistito non aveva aiutato l'ex latitante o mantenuto alcun collegamento per integrare il favoreggiamento. Per questo è stato assolto perchè il fatto non sussite.

Per quanto riguarda, invece, Luigi Martina, la corte d'appello di Lecce ha ridotto la pena ad un anno e otto mesi di reclusione, concendendo il beneficio della sospensione condizionale della pena subordinata alla prestazione di attività non retribuita a favore della collettività per la durata di un anno. 

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