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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ceglie Messapica

Pestaggio e morte di Sonia Nacci, condannati i tre imputati

La sentenza di primo grado oggi (mercoledì 5 ottobre 2022) presso la Corte d'Assise di Brindisi. Giovanni e Cristian Vacca e Daniela Santoro riconosciuti colpevoli in concorso tra loro di omicidio aggravato. La 43enne Sonia Nacci morì il 22 dicembre 2020 per le lesioni riportate dopo un pestaggio

CEGLIE MESSAPICA - Tre condanne per l'omicidio di Sonia Nacci, la 43enne di Ceglie Messapica morta il 22 dicembre 2020 per le lesioni riportate dopo un pestaggio. La Corte d'Assise di Brindisi ha condannato a 23 anni e 8 mesi di carcere Giovanni Vacca e l'ex compagna Daniela Santoro, nonchè Cristian Vacca, 21 anni (figlio di Giovanni) a 14 anni di reclusione, per il reato di omicidio aggravato in concorso. Tutti gli imputati, inoltre, sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di quelli di mantenimento in carcere. Interdetti, inoltre, in perpetuo dai pubblici uffici, libertà vigilata per tre anni e condannati al risarcimento dei danni per le parti civili e al pagamento di una provvisionale, immediatamente esecutiva, di 100mila euro per il figlio di Sonia Nacci (minorenne all'epoca dei fatti) e 20mila euro per il padre di Sonia Nacci. 

OMICIDIO SONIA NACCI 2-2

Questa la sentenza decisa dai giudici della Corte d'Assise di Brindisi (presidente Genantonio Chiarelli). Per l'omicidio di Sonia Nacci, un mese dopo, a fine gennaio 2021, vennero arrestati Giovanni e Cristian Vacca, padre e figlio. In aula, alla lettura della sentenza, arrivata dopo oltre 2 ore e mezza di camera di consiglio, erano presenti Cristian Vacca, già detenuto presso il carcere di Bari, e i familiari dei Vacca. Per Giovanni Vacca (attualmente ai domiciliari) il pm aveva chiesto 30 anni di carcere, 22 anni per il figlio Cristian e 23 anni per Daniela Santoro. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giuseppe e Cosimo Deleonardis per i Vacca e Danilo Cito per la Santoro. Gli imputati hanno sempre respinto ogni addebito. La difesa ha già annunciato che ricorrerà in appello: "Siamo pronti a fare valere le nostre considerazioni nella sede naturale dell'appello ma attendiamo di conoscere le motivazioni", ha commentato alla fine l'avvocato Giuseppe Deleonardis. Si attende di sapere se sarà data immediata esecuzione di trasferimento in carcere per Giovanni Vacca e Daniela Santoro. 

Le indagini

Secondo quanto ricostruito, all'epoca, dai carabinieri del Norm della compagnia di San Vito dei Normanni, la notte dell'aggressione, il 21 dicembre 2020, Sonia Nacci sarebbe andata in casa dei due arrestati per comprare droga ma a causa di un pregresso debito che avrebbe accumulato coi Vacca, sarebbe stata aggredita con una ‘mazzetta in ferro'. Sbattuta violentemente con la testa contro il muro, colpita a calci e pugni e ancora con il martello di ferro, Sonia Nacci è riuscita tuttavia a ritornare a casa distante circa 200 metri dall'abitazione in via comandante Gulli. Una volta rientrata le sue condizioni si sono aggravate fino al trasporto presso l'ospedale di Francavilla Fontana intorno alle 2:30 dove i medici hanno provato a salvarla. La donna è morta il 22 dicembre nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto per “Shock traumatico a larga componente emorragica”. Le botte ricevute le hanno spappolata la milza. L’intervento cui era stata sottoposta poche ore prima non è servito. Giovanni e Cristian Vacca sono stati arrestati al culmine di un'attività di indagine che ha potuto raccogliere numerosi elementi a loro carico, tra i quali, fondamentale, la testimonianza del figlio della vittima. 

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