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Cronaca Ceglie Messapica

Spaccio in villa con consegne a domicilio all'occorrenza: restano in carcere i due cognati

L'interrogatorio di garanzia si è svolto ieri mattina (venerdì 4 marzo 2022) dinanzi al gip Vilma Gilli. Il presunto corriere si è assunto la responsabilità della propria attività: resta ai domiciliari

CEGLIE MESSAPICA - Ha ammesso, seppur parzialmente, i reati contestati, Rocco Conte, 38 anni e Antonio Gioia, 48enne, cognati di Ceglie Messapica, arrestati lo scorso 2 marzo dai carabinieri della locale stazione, con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. I due hanno risposto alle domande del gip Vilma Gilli nella mattinata di ieri, venerdì 4 marzi 2022, assistiti dai rispettivi legali Cosimo e Giuseppe Deleonardis. Stessa prassi per Giovanni Maggiore, presunto corriere, difeso dall'avvocato Danilo Cito, che si è assunto la responsabilità rispetto alla sua attività, che resta agli arresti domiciliari.  Entrambi i legali valuteranno, nei prossimi giorni, se presentare richiesta di revoca delle misure cautelari. 

Le indagini dei carabinieri della stazione di Ceglie Messapica, avviate lo scorso maggio, hanno portato all'arresto di Conte (già noto alle forze dell'ordine per medesimi reati) e di Gioia, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Brindisi su richiesta della locale procura, accusati di aver messo in piedi una fitta rete di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, eroina ed hashish, venduta presso la villa di Gioia, in contrada Frutto a Ceglie Messapica o consegnata a domicilio dal Maggiore (aiutato anche da un minorenne). Oltre 100 i clienti segnalati dai militari durante l'attività d'indagine che acquistavano la sostanza davanti al cancello della villa, fermandosi per pochi secondi, senza bisogno di "prenotarla", tanto erano sicuri di trovarla viste le scorte in possesso dei cognati. O consegnata a casa dal Maggiore in assenza, proprio, di questi ultimi. 

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