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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Cellino San Marco

Cascione: “Ricorrerò al Tar, il pagamento di un funerale non farà di me un disonesto”

"Ho la coscienza pulita, non ho mai ricevuto avvisi di garanzia fino a oggi, di certo non dalla Direzione distrettuale antimafia, sono certo di aver amministrato in modo pulito e per questo intendo impugnare dinanzi al Tar il provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale di Cellino San Marco"

CELLINO SAN MARCO - "Ho la coscienza pulita, non ho mai ricevuto avvisi di garanzia fino a oggi, di certo non dalla Direzione distrettuale antimafia, sono certo di aver amministrato in modo pulito e per questo intendo impugnare dinanzi al Tar il provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale di Cellino San Marco. Se dovessi essere ricandidabile, alle prossime elezioni non mi tirerei indietro". Francesco Cascione, avvocato penalista, ormai ex sindaco di Cellino San Marco, replica così la decisione di scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.

“Non è il pagamento di un funerale (Antonio Presta ammazzato a San Donaci a colpi di arma da fuoco a settembre del 2012, ndr) o il risarcimento dei danni causati dalle buche stradali a personaggi legati alla criminalità a fare di me una persona non onesta - continua Cascione - ho agito sempre nell'interesse del Comune, di funerali ne abbiamo finanziati tanti, quello non era il primo e il risarcimento è servito solo per evitare azioni legali contro il Comune che gli avrebbero fatto sostenere spese più consistenti rispetto al pagamento del danno. Ho agito sempre nella legalità”.

È disposto a ripeterlo fino allo sfinimento. Franesco Cascione questa mattina, dopo una notte insonne, come ogni sabato era in piazza Aldo Moro,francesco Cascione-2 davanti al “Bar Lux”, a parlare con i cittadini, i “suoi” cittadini, a fornire spiegazioni a chi non ha ancora compreso bene la situazione, a stringere la mano a chi ha voluto dimostrargli solidarietà.

Amareggiato per la decisione presa dal Consiglio dei ministri in seguito alla valutazione dell'indagine della commissione antimafia che per sei mesi ha passato sotto la lente di ingrandimento i tre anni di attività amministrativa della giunta Cascione, ma pronto a continuare a combattere.

Ha appreso la notizia dello scioglimento del Consiglio comunale nella tarda serata di ieri quando qualcuno gli ha telefonato per dirgli di consultare il sito internet del governo. La decisione era scritta in un lunghissimo comunicato in cui erano annotate tutte le decisioni prese dal Consiglio dei ministri in ambito nazionale.

“Al fine di consentire il risanamento delle istituzioni locali nelle quali sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata, il Consiglio ha deliberato, su proposta del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, lo scioglimento del Consiglio comunale di Cellino San Marco (Brindisi)”.

Poche righe che annunciano la presenza di pressioni criminali sull'attività amministrativa. Cascione continua dichiararsi pulito, specie perchè non c'è ancora il contenuto del decreto. È andato a dormire alle 5, dopo lunghe ore di conversazione con la madre, Pierina Metrangolo, ex sindaco di Cellino. Insieme a lei questa mattina si è recato al cimitero, a trovare il padre, anche lui sindaco di Cellino deceduto qualche anno fa in seguito a una malattia. “Nel cimitero sono stato avvicinato da numerose persone che mi hanno voluto comunicare la loro solidarietà invitandomi a non mollare e a continuare per la mia strada come ho sempre fatto”.

Cascione, vuole chiarezza sugli attentati subiti da lui e da altri amministratori: "Rivolgo un appello al ministro Alfano. Accetto con serenità questa decisione, ma a questo punto vorrei conoscere il nome dei responsabili degli attentati a me rivolti, alla mia famiglia e a esponenti politici della mia maggioranza, voglio sapere chi è che ha tentato di ammazzare Omero Molendini. Attendo, comunque, di conoscere le motivazioni della deliberazione del Consiglio dei ministriprisco-2".

Della stessa posizione il vice sindaco Corrado Prisco, raggiunto telefonicamente questa mattina “Dal mio avviso la motivazione di questa decisione va letta sotto l'aspetto della tutela dell'amministrazione, nessuno di noi ha ricevuto mai avvisi di garanzia, in otto mesi abbiamo solo avuto un colloquio di pochi minuti con i componenti della commissione e non ci sono delibere di giunta illegali. Attendiamo, comunque, il contenuto del decreto”.

Cascione, poi, replica agli attacchi di Luigi Vitali, coordinatore di Forza Italia che in una nota stampa lo accusa di non aver mai voluto dare ascolto ai consigli dei vertici provinciali, regionali e nazionali di Forza Italia: “Non ho seguito il suo consiglio di dimettermi perchè non avevo niente da nascondere – precisa Cascione - se mi fossi dimesso non avrei potuto impugnare il provvedimento”.

Intanto è chiaro che il provvedimento del Cdm, giunto al culmine di un lungo iter, è in qualche modo correlato alle due inchieste condotte dal Reparto operativo dei carabinieri di Brindisi su Cellino San Marco, una che riguarda la pubblica amministrazione ed è coordinata dalla procura di Brindisi e l’altra sulla serie di attentati in danno del sindaco, oltre che di componenti della giunta. Che la Dda si stia occupando di Cellino è un dato di fatto, sebbene il procuratore Cataldo Motta non fornisca conferme a BrindisiReport.it, ma è indubbio che vi sia un fascicolo sulla scrivania del pm Antonio Costantini, che riguarda unicamente la pubblica amministrazione e nell’ambito del quale il 4 febbraio scorso sono state eseguite acquisizioni senza la notifica di alcuna informazione di garanzia. Molte polemiche ha suscitato durante la consiliatura di Cascione il doppio ruolo del sindaco, anche avvocato penalista che ha difeso nei processi in corso elementi di rilievo della Sacra corona unita.

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