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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Cellino San Marco

Omega bis: scarcerato Daniele D’Amato, già condannato per mafia

La Corte d’Appello ha accolto il ricorso della difesa. Era finito di nuovo in cella lo scorso 20 aprile

CELLINO SAN MARCO – Torna in libertà Daniele D’Amato, 41 anni, di Cellino San Marco, arrestato nuovamente dai carabinieri lo scorso 20 aprile, dopo la condanna per associazione mafiosa a cinque anni e mezzo:  ha lasciato il carcere per effetto della pronuncia della Corte d’Appello di Lecce, in accoglimento del ricorso discusso dal difensore Francesco Cascione, del foro di Brindisi.

La Corte d’Appello

D'AMATO Daniele classe 1978-2-2-2Il collegio, presieduto da Vincenzo Scardia, ha disposto la revoca della custodia in carcere applicata a D’Amato, coinvolto nell’inchiesta Omega bis della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, dopo l’omicidio di Antonio Presta avvenuto a San Donaci.

La Corte ha evidenziato che l’imputato è stato assolto in primo grado, con rito abbreviato,  dall’accusa di traffico di droga contestata dal pm, in aggiunta all’appartenenza all’associazione di stampo mafioso, e che il giudice non ha apportato alcun aumento per questo reato.

La motivazione

La motivazione è la seguente: “Considerato che, anche a far riferimento all’ipotesi di condanna a pena non superiore a tre anni di reclusione, per l’unico titolo di reato sul quale oggi si fonda la misura cautelare, il termine di fare è ormai prossimo a scadenza e, in ogni caso, le residue esigenze cautelari risultano ormai cessate, tenuto conto del tempo sin qui trascorso in vinculis e dell’intervenuta assoluzione dall’accusa di associazione finalizzata al traffico di droga”.

L’arresto una settimana fa

D’Amato (nella foto in alto) era stato condotto in carcere dai carabinieri una settimana fa, in esecuzione dell’ordinanza di ripristino della custodia cautelare in carcere, in seguito alla sentenza emessa dalla Corte di Cassazione. D'Amato venne già tratto in arresto il 20 settembre 2017, unitamente a 49 brindisini.

francesco cascione-4Il provvedimento scaturì a seguito del rigetto da parte della Suprema Corte del ricorso presentato lo scorso 18 febbraio 2019 avverso l’ordinanza del Tribunale del Riesame  di Lecce che aveva accolto l’appello proposto dal pm  contro l’ordinanza del gip del Tribunale di Lecce dell’11 dicembre 2018, con la quale aveva dichiarato l’inefficacia della misura cautelare in carcere.

Il precedente

Il penalista Francesco Cascione (nella foto accanto) ha nuovamente presentato ricorso davanti alla Corte d’Appello di Lecce, ottenendo la scarcerazione per D’Amato, così come era già successo per Massimiliano Pagliara, 42 anni, di San Pietro Vernotico, anche lui condannato nel processo in abbreviato scaturito dall’inchiesta Omega bis, a nove anni e quattro mesi. L’appello è previsto il prossimo mese

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