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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Centro gestionale, una condanna

BRINDISI - Si chiude con la prescrizione per tre imputati, due assoluzioni e una sola condanna per falso, in primo grado, la vicenda del doppio finanziamento da più di 3 milioni di euro con i fondi Por Puglia 2000 - 2006 ottenuto per la realizzazione del Centro gestionale e di servizi per le aziende in zona industriale dal Sisri, oggi Asi (Area di sviluppo industriale), per cui 5 dirigenti hanno affrontato un processo per truffa.

BRINDISI - Si chiude con la prescrizione per tre imputati, due assoluzioni e una sola condanna per falso, in primo grado, la vicenda del doppio finanziamento da più di 3 milioni di euro con i fondi Por Puglia 2000 - 2006 ottenuto per la realizzazione del Centro gestionale e di servizi per le aziende in zona industriale dal Sisri, oggi Asi (Area di sviluppo industriale), per cui 5 dirigenti hanno affrontato un processo per truffa.

L’unica sentenza di condanna è stata pronunciata per Pietro Palma, 54 anni, dirigente dei servizi tecnici: otto mesi, con pena sospesa. Per lo stesso è stato deciso il non doversi procedere per prescrizione riguardo alla sola imputazione di truffa. Palma è assito dagli avvocati Massimo Manfreda e Francesco Musci.

Assolti per non aver commesso il fatto Michele D’Ursi, 62 anni (avv. Casamassima), e Filippo Colelli 71 anni, (difeso dagli avvocati Mariano Fiore e Donato Mascolo), entrambi dipendenti della Regione Puglia e responsabili del Programma operativo regionale in questione.

Estinti i termini per lo stesso reato per Pasquale Colelli, 67 anni, ex direttore generale del consorzio Sisri (difeso dagli avvocati Massimo Manfreda e Francesco Musci), e Salvatore Sansò 72 anni (difeso da Marina Spagnolo), commissario straordinario del Sisri dal 13 aprile 2001 al 10 agosto successivo. Era stato assolto al termine di un giudizio con rito abbreviato, per gli stessi fatti, Armando Serra, barese di 52 anni, commissario straordinario dal 10 agosto 2001.

L’unica condotta censurabile, quindi, sarebbe quella di Palma per avere falsamente dichiarato che il Sisri “non aveva ottenuto né richiesto ulteriori rimborsi, contributi o integrazioni di altri soggetti pubblici o privati nazionali, regionali, provinciali e o comunitari”, sebbene avesse conseguito, secondo quanto appurò l’accusa “per le medesime opere finanziamenti dal ministero delle Attività produttive”.

Gli altri erano invece accusati di avere, con artifici e raggiri, indotto in errore la Regione Puglia, procurando al consorzio Sisri un ingiusto profitto con pari danno per gli enti eroganti, richiedendo e ottenendo, per il medesimo progetto, contributi e finanziamenti erogati dal ministero e dalla Regione Puglia rispettivamente da 1.964 mila euro e 1.302 mila euro essendo “vietato il cumulo di finanziamenti o contribuzioni per lo stesso progetto”

Si trattava di “interventi di completamento e miglioramento delle infrastrutture di supporto e qualificazione dei bacini logistici dei sistemi produttivi”. Le indagini, avviate nel 2008 con una serie di acquisizioni di documenti, furono condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria. I sei indagati furono anche segnalati alla Corte dei conti.

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