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Cronaca

Centro ustioni, il coraggio dei genitori

BRINDISI – Occhi lucidi, lacrime pronte per rigare il viso ma immobili, sguardo stanco, disperato, speranzoso e avvilito. Così i parenti delle quattro ragazze rimaste ferite nell’esplosione di ieri mattina davanti l’istituto professionale “Morvillo-Falcone” di Brindisi si sono presentati al cospetto delle loro ragazze bendate e doloranti. Un incubo per tutti, così atroce che parole di conforto non ce n’erano. Eppure dovevano tutti farsi forza per affrontare lo sguardo di chi sabato mattina era uscito da casa per andare a scuola e in pochi minuti si era ritrovato in un letto di ospedale con ustioni e dolori atroci.

BRINDISI – Occhi lucidi, lacrime pronte per rigare il viso ma immobili, sguardo stanco, disperato, speranzoso e avvilito. Così i parenti delle quattro ragazze rimaste ferite nell’esplosione di ieri mattina davanti l’istituto professionale “Morvillo-Falcone” di Brindisi si sono presentati al cospetto delle loro ragazze bendate e doloranti. Un incubo per tutti, così atroce che parole di conforto non ce n’erano. Eppure dovevano tutti farsi forza per affrontare lo sguardo di chi sabato mattina era uscito da casa per andare a scuola e in pochi minuti si era ritrovato in un letto di ospedale con ustioni e dolori atroci. I genitori, i nonni, gli zii, le amiche di classe di Vanessa Capodieci, Selena Greco, Azzurra Camarda e Sabrina Ribezzi, questa mattina hanno dovuto abbozzare sorrisi e farsi trovare sereni quando sono andate a trovare le loro piccole. “Amore mio non ti preoccupare, chiedo al medico se posso e poi ti porto tutto quello che vuoi. Quale colore preferisci? Il rosso o il blu? La limonata di piace?”, sussurrava questa mattina la mamma di Azzurra Camarda al citofono che la metteva in comunicazione con la figlia nel reparto Grandi Ustionati dell’ospedale Perrino di Brindisi, al di là della vetrata di separazione. Azzurra è ricoverata lì insieme alla sua amica Sabrina Ribezzi. Tutte e due sono avvolte dalle bende ma i loro occhi brillano di vitalità, nonostante siano inchiodate a letto. Hanno mangiato e scherzato con le infermiere. Pensano già a quando usciranno, vogliono incontrare le loro amiche. Non sanno che una di esse Melissa Bassi non c’è più e che Veronica Capodieci, invece, sta lottando disperatamente per la vita nel reparto di chirurgia toracica dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Sabrina e Azzurra, insieme a Vanessa e Selena sono le più fortunate. Sabrina e Azzurra dividono la stessa stanza del reparti Grandi Ustionati, Vanessa e Selene quella di Chirurgia Plastica. Questa mattina sono state sommerse dalle visite dei parenti ma anche degli amici, delle compagne di scuola che solo per puro caso non sono state travolte dall’esplosione. Parlare con Sabrina e Azzurra non è facile. I loro cari possono vederle solo attraverso un vetro e possono parlare con loro attraverso un citofono. Devono nascondere la rabbia, l’emozione, il dolore. Devono impersonare una realtà diversa da quella che c’è, non devono far trasparire la commozione. Non è per niente facile, oggi le loro piccole sarebbero dovute andare al mare insieme agli amici, non stare in un letto di ospedale a pagare le conseguenze delle azioni criminali di un folle. L’unica colpa che hanno queste ragazze è quella di essere andate a scuola.

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