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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Cerca la morte in auto, agenti lo salvano

BRINDISI – Salvo grazie al tempestivo intervento degli agenti delle Volanti un autotrasportatore di 40 anni di Brindisi, T.C.: l'uomo è stato trovato poco dopo le dieci di questa mattina in località Granchio Rosso, sul litorale nord, chiuso nella sua Alfa 147 piena di ossido di carbonio. Aveva collegato il tubo di scappamento all'abitacolo. Quando i poliziotti si sono accorti della tragedia in atto, il 40enne era già svenuto. Trasportato immediatamente in ospedale è ora fuori pericolo di vita ma ricoverato in sala rianimazione in prognosi riservata. Al momento il movente di questo tentativo di suicidio è ignoto. Dalle indagini, condotte dal vicequestore Alberto D'Alessandro, dirigente delle Volanti, non sono emersi certi, ma si sta seguendo la pista dei problemi economici. Nell'auto non sono stati trovati bigliettini che spiegavano i motivi del gesto.

BRINDISI – Salvo grazie al tempestivo intervento degli agenti delle Volanti un autotrasportatore di 40 anni di Brindisi, T.C.: l'uomo è stato trovato poco dopo le dieci di questa mattina in località Granchio Rosso, sul litorale nord, chiuso nella sua Alfa 147 piena di ossido di carbonio. Aveva collegato il tubo di scappamento all'abitacolo. Quando i poliziotti si sono accorti della tragedia in atto, il 40enne era già svenuto. Trasportato immediatamente in ospedale è ora fuori pericolo di vita ma ricoverato in sala rianimazione in prognosi riservata. Al momento il movente di questo tentativo di suicidio è ignoto. Dalle indagini, condotte dal vicequestore Alberto D'Alessandro, dirigente delle Volanti, non sono emersi certi, ma si sta seguendo la pista dei problemi economici. Nell'auto non sono stati trovati bigliettini che spiegavano i motivi del gesto.

Il 40enne è incensurato, è sposato e ha tre figli, lavora come autotrasportatore presso una ditta privata del Brindisino e non risulta sia stato licenziato, almeno non fino a questa mattina. Apparentemente sembrerebbe che la sua sia una situazione famigliare non sia critica: gli investigatori l’hanno definita i “tranquilla”. I due poliziotti che lo hanno salvato, Giovani De Matteis e Antonio Nicolì, questi i loro nomi, hanno riportato ferite alle braccia causate dai vetri dei finestrini mandati in frantumi con il calcio della pistola, guaribili in quindici e venti giorni. L’aspirante suicida aveva infatti bloccato le portiere: solo qualche minuto in più e sarebbe morto. I sanitari del 118, infatti, gli hanno trovato i polmoni ormai saturi di gas.

Erano passate da poco le dieci quando i due agenti in servizio di pattugliamento stavano perlustrando la costa nord di Brindisi. L'Alfa 147 ferma in località Granchio Rosso a due passi da Lido Risorgimento non è passata inosservata perché era piena di fumo. Gli agenti intuendo quello che stava accadendo in quell'auto si sono immediatamente avvicinati scoprendo che c'era un tubo in plastica che collegava il tubo di scappamento all'abitacolo. Da quel momento in poi sono iniziate le fasi concitate del soccorso. Con il calcio della pistola in dotazione i due agenti hanno rotto i finestrini dell'auto e poi estratto dall'abitacolo l'uomo che era al suo interno, respirava appena. Poi hanno chiamato il 118 e i vigili del fuoco. Tutto in pochissimi ma interminabili secondi. Il 40enne è stato trasportato d'urgenza in ospedale e disintossicato. Non ha ancora ripreso conoscenza ma le sue condizioni non sono gravi.

L'auto è stata rimossa con il carro attrezzi e trasportata in un deposito giudiziario della zona. Indagini sono in corso per ricostruire i momenti precedenti a quel tentativo di suicidio e soprattutto a individuare il movente. Sarà egli stesso quando riprenderà conoscenza a spiegare ai poliziotti il perchè di quel gesto estremo.

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