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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Cerimonia religiosa a porte chiuse

BRINDISI – Celebrazione religiosa a porte chiuse cui hanno partecipato solo gli studenti e il corpo docente dell’istituto professionale “Morvillo-Falcone”, i parenti delle cinque ragazze ferite, la nonna e gli zii di Melissa Bassi, la 16enne strappata alla vita una settimana fa da un attentato dinamitardo. Le telecamere e i giornalisti sono stati tenuti fuori, ai partecipanti alla funzione religiosa è stato fatto spegnere il telefono.

BRINDISI – Celebrazione religiosa a porte chiuse cui hanno partecipato solo gli studenti e il corpo docente dell’istituto professionale “Morvillo-Falcone”, i parenti delle cinque ragazze ferite, la nonna e gli zii di Melissa Bassi, la 16enne strappata alla vita una settimana fa da un attentato dinamitardo. Le telecamere e i giornalisti sono stati tenuti fuori, ai partecipanti alla funzione religiosa è stato fatto spegnere il telefono.

Il cancello di ingresso era sorvegliato da un volontario della protezione civile e veniva aperto dall’interno dopo il nulla osta di una voce al citofono che chiedeva le generalità di chi stava tentando di accedere a scuola. “Siamo gli zii di Melissa”, e il cancello si apre, “Sono il papà di una alunna, devo portarle la colazione”, e il cancello non si apre, “Sono una docente”, seguito da nome e cognome.

Dalle 9 di questa mattina la scuola di Melissa, così come viene indicata ormai dalla maggior parte della comunità brindisina la “Morvillo-Falcone” è guardata a vista, oltre che dalle forze dell’ordine, anche da tutto il personale dell’istituto. Quello che ha detto monsignor Giuseppe Satriano, vicario generale della diocesi di Brindisi, durante l’omelia è top secret. I ragazzi, però, sono usciti dalla scuola soddisfatti. Nemmeno loro avrebbero voluto le telecamere puntate addosso.

“Non era il caso, oggi è un giorno triste, è stato giusto così” ha commentato Tiziano Tateo, uno studente del Maiorana che ha partecipato alla celebrazione religiosa. Nel frattempo l’angolo tra via Giuseppe Maria Galanti e viale Aldo Moro è stato assalito da cittadini di tutte le età, famiglie, mamme, papà, nonni, che hanno posato un fiore sul tappeto di fiori, peluche, bigliettini, striscioni, creato in ricordo della giovane Melissa dalle centinaia di visitatori che da una settimana vanno, come in pellegrinaggio, sul luogo dell’attentato, dove una settimana fa ha perso la vita la giovane mesagnese.

“E’ stata una settimana dura, triste, non abbiamo dormito e siamo ancora sconvolti – hanno commentato Daniela Russo e Roberto Brigida – quello che è successo è imperdonabile. Ora ci aspettiamo una presa di posizione da parte di tutte le istituzioni”. I ragazzi sono usciti con le magliettine con la scritta “Io non ho paura”, distribuite a scuola questa mattina, pronti per la manifestazione di questo pomeriggio.

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