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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

“Ciao Francesco, con le tue ali hai raggiunto gli angeli”

“Con le tue ali sei volato in cielo. Da lassù cerca di trovare, come sei sempre stato capace di fare, le parole per trasmettere il tuo sorriso e dare forza a Evelina, ai vostri bambini, a tuo padre. Trova il modo di asciugare le loro lacrime”. Messaggi affettuosi, quelli letti dal pulpito: parole esternate a fatica, con dolcezza e infinito dolore. Ricordi rotti dal pianto, accompagnati da lunghi applausi. Una folla immensa nel pomeriggio si è stretta attorno ai familiari di Francesco Santoro: il quarantaduenne farmacista ostunese deceduto nelle prime ore di mercoledì scorso dopo essere precipitato al suolo, nelle campagne di San Cataldo (in provincia di Lecce), con il suo piccolo aereo privato.

OSTUNI - “Con le tue ali sei volato in cielo. Da lassù cerca di trovare, come sei sempre stato capace di fare, le parole per trasmettere il tuo sorriso e dare forza a Evelina, ai vostri bambini, a tuo padre. Trova il modo di asciugare le loro lacrime”. Messaggi affettuosi, quelli letti dal pulpito: parole esternate a fatica, con dolcezza e infinito dolore. Ricordi rotti dal pianto, accompagnati da lunghi applausi. Una folla immensa nel pomeriggio si è stretta attorno ai familiari di Francesco Santoro: il quarantaduenne farmacista ostunese deceduto nelle prime ore di mercoledì scorso dopo essere precipitato al suolo, nelle campagne di San Cataldo (in provincia di Lecce), con il suo piccolo aereo privato.

Quasi un migliaio le persone che dalla tarda mattinata e sino alle primo pomeriggio hanno reso omaggio alla salma. Tra quanti hanno inteso manifestare la loro vicinanza e solidarietà alla famiglia, anche i colleghi e le massime istituzioni cittadine, insieme agli amici dell’Aero Club Città Bianca. Il feretro del dottor Santoro, in mattinata, dopo aver lasciato la camera ardente allestita presso l’obitorio dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, in mattinata ha fatto rientro a Ostuni, presso la Chiesa delle Grazie, dove nel pomeriggio, alle ore 15.30, si sono svolti i funerali.

A celebrare la messa, don Franco Blasi, che nel corso dell’omelia ha sottolineato le doti umani e professionali dello sfortunato farmacista. A margine del rito religioso, il saluto degli amici dell’Aero Club e quello del presidente dell’Ordine dei farmacisti di Brindisi, Gabriele Rampino._“L’intera categoria, ancora incredula, è in lutto. Ci stringiamo con tutto il nostro affetto attorno alla moglie Evelina, al papà Peppino (con cui Francesco si è sempre accompagnato negli ultimi tempi, insieme sempre presenti nelle riunioni e nelle manifestazioni di categoria, attenti, partecipi, critici), al fratello Vito, alla sorella Emanuela e soprattutto ai piccoli Giuseppe e Gioconda. Ricordatelo sempre nelle vostre preghiere e siate sempre fieri di papà Francesco come lo è stata in vita la nonna Gioconda: è ancora vivo in me il ricordo della gioia insieme a quella di nonno Peppino per la laurea in farmacia dello zio Vito prima e di papà Francesco dopo”.

L’applauso più lungo e commovente proprio mentre dal pulpito un congiunto ricorda la passione più grande del dottor Santoro e le frasi che lui stesso ha lasciato impresse sul sito internet della sua associazione: “Sin da ragazzo ho sempre riflettuto sul fatto di non aver mai visto nessuno restare con il naso all’ingiù mentre sulla sua testa passava un mezzo volante. Noi sappiamo com’è diverso il mondo dall’alto, restituisce ad ognuno di noi quella piccola parte di forza divina che abbiamo in quanto creature di Dio. E come sappiamo fare e faremo, dobbiamo dare tutto motore, con il variometro in positivo, ritrarre i flap e riprendere il volo verso nuove rotte”.

Proseguono, intanto, le indagini per fare luce sulla disgrazia. Ulteriori elementi utili alle indagini potranno emergere una volta acquisiti i risultati dell’esame istologico eseguito ieri mattina odierna. Altrettanto determinanti risulteranno le perizie sui resti del velivolo (un Tecnam Sierra), al fine di comprendere cosa abbia potuto determinare la tragedia. Al momento tecnici e inquirenti appaiono orientati a ipotizzare che l’ultraleggero abbia preso fuoco a seguito dell’ impatto con il terreno.

Circostanza che ha trasformato l’abitacolo del velivolo biposto in una trappola infernale, che non ha lasciato scampo al pur esperto pilota amatoriale ostunese, che di lì a poco, se il destino non fosse stato così crudele, avrebbe brindato con la moglie Evelina Tanzariello (anche lei farmacista) e i due figlioletti, per festeggiare quel brevetto internazionale di pilota che agognava da una vita, a coronamento di una passione, quella per il volo, coltivata sin da ragazzino. Migliaia di ore di volo già alle spalle, l’esame di teoria superato senza intoppi. Mercoledì scorso a Lecce avrebbe dovuto affrontare la prova pratica. Ma durante l’esercitazione, il dramma.

Santoro era partito dall’Aeroclub di Costa Merlata (lungo il litorale di Ostuni) con il suo velivolo, acquistato due anni e mezzo fa insieme ad un suo amico, l’imprenditore fasanese Francesco Guarini, anch’egli pilota, ed anch’egli diretto a Lecce (per il medesimo esame di prova), ma a bordo della propria auto. Quasi all’arrivo, l’inspiegabile incidente: ad un palmo dall’atterraggio, a circa 300 metri dalla pista di un altro Aero Club, quello di “Fondone”, lungo la complanare per la marina di San Cataldo, che collega il capoluogo all’aeroporto Lecce-Lepore. L’ultraleggero sarebbe caduto in stallo, forse a causa di una avaria.

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