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Cronaca Strada per Pandi

Ciclo dei rifiuti al collasso, si profila ipotesi di interruzione di pubblico servizio

Come preventivato, l’impianto di Cdr è al collasso. Una lunga fila di compattatori carichi di rifiuti provenienti dai Comuni della provincia si è formata fin dalle prime luci del giorno sulla strada per Pandi, nella zona industriale. Contestualmente i gestori della discarica di Formica ambiente hanno chiuso i cancelli ai camion che trasportano rifiuti biostabilizzati in uscita dallo stesso impianto di biostabilizzazione

BRINDISI – Come preventivato, l’impianto di Cdr è al collasso. Una lunga fila di compattatori carichi di rifiuti provenienti dai Comuni della provincia si è formata fin dalle prime luci del giorno sulla strada per Pandi, nella zona industriale. Contestualmente i gestori della discarica di Formica Ambiente hanno chiuso i cancelli ai camion che trasportano rifiuti biostabilizzati in uscita dallo stesso impianto di biostabilizzazione. Una nuova emergenza rifiuti, la terza del 2015 dopo quelle di marzo e ottobre, sembra imminente.

Ma come si è arrivati a questa situazione? Non per problematiche di tipo impiantistico, visto che l’impianto di Cdr gestito (ancora per 7 giorni) da Nubile è perfettamente in grado, da quanto riferito dagli enti amministrativi competenti, di ricevere le circa 250 tonnellate giornaliere di rifiuti prodotti dagli 11 comuni della provincia che utilizzano la discarica di Formica (i nove comuni dell’Ambito di raccolta ottimale Brindisi 1 conferiscono dallo scorso ottobre presso l’impianto di Massafra, nel Tarantino).

L’unico problema è di natura finanziaria. Da quanto appreso, Nubile, oltre a non pagare i propri lavoratori (quelli con contratto a tempo indeterminato avanzano la mensilità di ottobre, i colleghi con contratto a tempo determinato devono ricevere anche la mensilità di settembre oltre alla quattordicesima), non avrebbe neanche versato i contributi previdenziali all’Inps e quindi non è in regola con il Durc (documento unico di regolarità contributiva).

Da qui parte il cortocircuito.  L’irregolarità del Durc impedisce ai comuni di versare a Formica Ambiente le proprie quote di canone (il creditore primario è in realtà Nubile, ma per effetto della cessione del credito concordata fra le parti le spettanze della società di Luca Screti vengono versate direttamente ai gestori del sito in cui vengono conferiti i rifiuti dallo scorso marzo, a seguito della chiusura della discarica comunale di Autigno). I gestori di Formica, di conseguenza, rivendicando un credito pari a circa 3 milioni di euro (di cui almeno un milione a carico del Comune di Brindisi), hanno deciso di non far entrare i rifiuti trattati da Nubile. E i dipendenti di Nubile, in stato d'agitazione dalla scorsa settimana, a loro volta hanno rallentato il flusso dei compattatori in entrata e bloccato il servizio di conferimento in discarica, ad eccezione di un viaggio giornaliero effettuato fino allo scorso week-end.

Insomma si è entrati in un circolo vizioso in cui alla fine chi rischia di pagare il conto sono cittadini, che potrebbero ritrovarsi nuovamente con cumuli di rifiuti sotto casa. E c’è poi un altro rischio che si configura all’orizzonte per i vari attori coinvolti nella vicenda: l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio.

La questione è monitorata ovviamente dal commissario, il presidente della Regione Michele Emiliano, e dai sub commissari dell’Oga (Organo di governo d'ambito). Questi la scorsa settimana avevano effettuato un sopralluogo presso l’impianto di biostabilizzazione e la discarica insieme ai rappresentanti della ditta che dal prossimo 31 novembre subentrerà a Nubile (a carico della quale i dirigenti dell’Oga hanno avviato la procedura di rescissione contrattuale, contestando una serie di inadempienze), la partecipata Amiu di Bari. Ma è evidente che gli stessi si sarebbero auspicati che questo passaggio di consegne avvenisse in un clima diverso. 

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