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Cronaca

Cimitero shock, il sindaco farà causa

BRINDISI – Il cimitero di viale Arno continua ad essere la Beirut di Brindisi, ovviamente quella della guerra civile: macerie abbandonate, imprese senza regole, conflitti di interesse, assenza dei pubblici poteri. Non un luogo di decenza, rispetto e rigore igienico, ma solo una grande torta con molta gente che affonda il cucchiaio nella panna. Un altro trauma per il sindaco Mimmo Consales, che a distanza di poco più di due mesi dall’ultima visita, avvenuta a novembre, è tornato stamani assieme al comandante dei vigili urbani ed ha trovato la situazione segnata da un “peggioramento”.

BRINDISI – Il cimitero di viale Arno continua ad essere la Beirut di Brindisi, ovviamente quella della guerra civile: macerie abbandonate, imprese senza regole, conflitti di interesse, assenza dei pubblici poteri. Non un luogo di decenza, rispetto e rigore igienico, ma solo una grande torta con molta gente che  affonda il cucchiaio nella panna. Un altro trauma per il sindaco Mimmo Consales, che a distanza di poco più di due mesi dall’ultima visita, avvenuta a novembre, è tornato stamani assieme al comandante dei vigili urbani ed ha trovato la situazione segnata da un “peggioramento”.

Anche il sindaco si è reso conto che il problema di fondo è quello dell’impunità. Al cimitero continuano a mancare i controlli, a cominciare – ha denunciato lo stesso Consales – da quelli dei servizi tecnici comunali, non solo sulle società impegnate nei servizi all’interno dell’area, vale a dire Dr Multiservice che gestisce i servizi cimiteriali veri e pro propri, e poi Multiservizi e Monteco per manutenzioni del verde e rimozione dei rifiuti, ma anche sulle imprese che popolano l’area per la realizzazione delle cappelle.

Per questo motivo, il sindaco “ha già attivato gli uffici competenti per intraprendere un contenzioso con la ditta concessionaria del servizio, tanto più perché – afferma il sindaco Consales – mi sono reso conto della presenza di ben chiari conflitti di interesse da parte di qualche dipendente della impresa in questione. Controlli più capillari interesseranno anche le altre due ditte che operano nella struttura di viale Arno (Monteco e Multiservizi). Per quanto riguarda l’ala del cimitero già esistente, perdurano problemi di pulizia, di manutenzione dell’impianto elettrico, della cura del verde, dei basolati”.

E non è tutto: “Persistono anche le pessime condizioni in cui versano molte tombe comunali le fontane all’interno della struttura. Inoltre, il bagno destinato ai diversamente abili risulta chiuso da diverso tempo, senza un motivo apparente. Per ciò che riguarda, invece, l’ala nuova del cimitero, si continua a registrare la presenza di cumuli di materiale edile di risulta negli spazi destinati alla realizzazione di nuove cappelle funerarie”, lamenta Consales. “A tale proposito, considero necessario ed improcrastinabile l’avvio di una indagine sulla tipologia dei rifiuti rinvenuti sul posto e sull’accertamento delle responsabilità del caso”.

E  il sindaco chiama all’intervento di controllo proprio sulle ditte sia il servizio Spesal della Asl che l’Ispettorato del Lavoro, e le forze dell’ordine “affinché operino un maggiore e più efficace controllo sulle ditte, comprese quelle esterne, che lavorano all’interno della struttura cimiteriale. Il tutto, finalizzato a restituire decoro e dignità al culto dei defunti”. L’augurio è che prima faccia muovere i servizi comunali preposti a questi compiti, visto che al cimitero – come lo stesso Consales ha detto – non sono presenti neppure col pensiero. Che sia questa la vera causa del Far West tra le tombe?

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