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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Cisternino

La canapa anche in edilizia: scommessa per ristrutturare un gruppo di trulli

Ecco uno dei casi pratici di impiego della canapa nel settore dell’edilizia. La tradizione si mescola all’innovazione, con un metodo che garantisce solo vantaggi in ottica di rispetto dell’ambiente: è in corso in questi giorni la ristrutturazione con calce di canapa, con materiali quindi interamente “bio”.

CISTERNINO - Ecco uno dei casi pratici di impiego della canapa nel settore dell’edilizia. La tradizione si mescola all’innovazione, con un metodo che garantisce solo vantaggi in ottica di rispetto dell’ambiente: è in corso in questi giorni la ristrutturazione con calce di canapa, con materiali quindi interamente “bio”, di un antico gruppo di trulli che si trova tra Cisternino (Brindisi) e Locorotondo (Bari), nel cuore della Valle d’Itria. Prosegue in Puglia la sperimentazione, supportata da AssoCanapa dell’impiego di prodotti derivati dalla pianta che, secondo quanto dicono i tecnici, ha poteri “straordinari” e la cui coltivazione è in grado di operare anche la bonifica di terreni inquinati.

Un operaio a lavoro-2La scorsa settimana a Brindisi si è svolta una cerimonia per la semina di 27 ettari che ricadono in un’area che necessita di bonifiche ambientali. Ora a Cisternino l’iniziativa ecosostenibile presso una delle costruzioni tipiche della zona. L’azienda che sta realizzando i lavori collabora con AssoCanapa, l’ingegnere che li sta seguendo è lo svizzero Jorgen Hempel. “I vantaggi sono immensi – spiega Andrea Carletti, referente regionale di AssoCanapa in Puglia – perché si risolve il problema dell’umidità, impiegando un prodotto del tutto naturale. La canapa viene coltivata, racconta, lavorata. Si procede alla separazione della fibra dal canapulo, poi viene portata sul cantiere. Per le applicazioni si usano solo quattro elementi, calce idrata, canapulo, acqua e un mix di minerali per legare la calce con la canapa”. I lavori sono iniziati venerdì scorso e proseguiranno per una settimana. “La canapa – prosegue Carletti – durante la sua crescita sequestra la Co2 dall’aria. E per altro così non vengono affatto impiegate sostanze chimiche e tossiche”.

I trulli sono costruzioni antichissime, un esempio di minimalismo che un tempo era dettato da esigenze che non hanno nulla a che vedere con il design. Freschi d’estate, caldi di inverno. Ma quello è un prodigio della pietra. Legati a doppio filo con la civiltà agricola che popolava le splendide distese di campagna del cuore della Puglia. Bianchi, all’esterno. Ricoperti di calce dalle potenzialità disinfettanti. La calce che sconfisse la peste.

Una impastatrice con calce di canapa-2Per recuperare i trulli con criteri che non si discostino dalla tradizione non è per forza necessario ricorrere a prodotti sintecici. Ci si può affidare a madre natura, ottenendo così un risultato che è per molti versi soddisfacente. Per le capacità purificatrici che ha la canapa, che si inizia a coltivare in Puglia proprio nelle zone contraddistinte da maggiori criticità ambientali (quella con il Thc praticamente nullo e quindi priva di alcuna valenza psicotropa), perché cattura l’anidride carbonica, perché è un ottimo antidoto contro l’umidità. Insomma, a Cisternino si avvia una nuova avventura, certamente all’avanguardia. Con la pianta dalle foglie dalla forma inconfondibile si sta avviando una vera rivoluzione. La Puglia e il Brindisino ne sono i pionieri. 

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