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Cronaca

I politici dicono di volerla rilanciare, ma la Cittadella versa nel degrado

Le immagini mostrano una cattedrale nel deserto, eppure il presidente della Regione Michele Emiliano ne aveva promesso il rilancio

BRINDISI – Mentre la politica da anni dice di volerla "rilanciare", la Cittadella della Ricerca versa in uno stato d'abbandono. Il luogo su cui sorge è di proprietà della Provincia di Brindisi e ospita diversi centri di ricerca d'eccellenza. I ricercatori e i lavoratori devono già combattere la notte con la mancanza di illuminazione, unita all'assenza da anni di una guardiania. Le immagini di questo servizio documentano l'incuria in cui versano alcune aree della Cittadella, un tempo struttura fiorente e fiore all'occhiello della città.

In questi anni sono stati diversi i politici che si sono espressi sull'argomento. Uno su tutti: il presidente della Regione Michele Emiliano che nel giugno 2019 aveva annunciato proprio a Brindisi il rilancio della Cittadella, anche se adesso è tutto fermo. Nell'ottobre 2020 il consigliere regionale Fabiano Amati aveva dichiarato, a proposito di Tap e Snam: "Stanno per aprire i rubinetti del gasdotto Tap e noi stiamo perdendo i soldi per gli investimenti di compensazione. Se Melendugno e il Salento non sono interessati, e ciò mi spiace, a me interessa che sia mantenuto l'impegno a realizzare nella Cittadella della ricerca di Brindisi un centro di ricerca e sviluppo su decarbonizzazione e sostenibilità ambientale".

Cittadella della Ricerca, un giro nell'abbandono

Anche un altro consigliere regionale, il mesagnese Mauro Vizzino, in un'intervista concessa a BrindisiReport spiegò: "C'è un'attenzione particolare sulla Cittadella, c'è l'intenzione di rilanciarla, come aveva annunciato Michele Emiliano. Noi saremo al suo fianco. Occorre fare il maquillage totale di una zona abbandonata da tempo, ma che ha molta attrattiva. Si trova tra Brindisi e Mesagne, ma è importante per tutta la provincia. Pensiamo a università, progetti di ricerca".

Una proposta per il rilancio del polo era stata lanciata dall'europarlamentare salentino Andrea Caroppo: "Partendo da quello che già c'è, credo che tutta la politica brindisina debba fare quadrato intorno alla Cittadella e chiedere alle realtà produttive multinazionali di implementare a Brindisi i loro centri di ricerca e innovazione. A parte Sanofi, gli altri hanno i centri di ricerca altrove. Lo sviluppo passa dalla localizzazione nella Cittadella di centri di ricerca delle principali aziende presenti sul territorio. Ciò scatenerebbe un humus di scambio di idee per la tecnologia".

Adesso girare tra le strutture dà l'idea di visitare una cattedrale nel deserto. Eppure lì ci sono centri di eccellenza. A parte l'università, con i suoi due corsi di Ingegneria industriale (triennale) e Ingegneria aerospaziale (specialista biennale), nel polo insistono diverse realtà pubbliche e private di ricerca. E' dal 2010 che si parla di rilancio della Cittadella, ma fino ad ora alle dichiarazioni non sono seguiti i fatti. Le immagini e le esperienze di chi ci lavora e studia stanno lì a dimostrarlo.

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