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Cronaca

Cittadini onorari, i Lekli cancellati

BRINDISI - Il fratello maggiore, Arben Lekli, è ormai out: cancellato dagli elenchi dei residenti nel Comune di Brindisi perché irreperibile, anzi sarebbe meglio dire latitante, dal luglio del 2011. Per Viktor stesso epilogo.

BRINDISI - Il fratello maggiore, Arben Lekli, è ormai out: cancellato dagli elenchi dei residenti nel Comune di Brindisi perché irreperibile, anzi sarebbe meglio dire latitante, dal luglio del 2011. Per Viktor che non si fa vivo dallo stesso periodo, ma ha avuto una bimba di recente dalla moglie che vive a Brindisi con gli altri figli, sono in corso verifiche da parte dell'Ufficio Anagrafe che potrebbero condurre allo stesso epilogo.

Non vi sarebbe notizia se i due non fossero stati immigrati modello, profughi albanesi che furono insigniti nel 2002 della cittadinanza onoraria dall'allora sindaco Giovanni Antonino. I 'fratelli semaforo' che hanno regolato a lungo il traffico nei pressi del cosiddetto 'Canalicchio' non sono più brindisini. Arben non lo è ufficialmente, in quanto i suoi dati non risultano essere stati raccolti neppure all'ultimo censimento. Viktor sì, era ancora a Brindisi all'epoca. Poi è sparito nel nulla.

Arben e Viktor Lekli, 47 e 51 anni vivevano con le offerte degli automobilisti. Furono poi arrestati nel 2007 nell'ambito di un'inchiesta per mafia, l'operazione Berat, sono poi stati condannati in primo grado a 16 anni nel processo che ne e' sorto, ancora pendente in appello. Altri sei anni di carcere per narcotraffico sono stati inflitti loro sempre per l'imputazione di narcotraffico dall'Albania. Viktor e Arben avevano l'obbligo di firma, a Brindisi, e non lo osservano dal luglio 2011.

Per Arben che non risulta censito ed è del tutto irreperibile è scattata la cancellazione dagli elenchi dell'Ufficio anagrafe, con conseguente perdita della residenza e quindi anche dello status di "cittadino onorario". Per Viktor, la cui famiglia vive a Brindisi, sono in corso verifiche, ma l'iter procede nella medesima direzione.

Storia dall'epilogo tutt'altro che lieto. Non un riscatto, ma una fuga per i Lekli: finale rovinato da notevoli quantitativi di droga.

 

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