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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Cocaina da Milano a Brindisi nascosta in capi di abbigliamento: famiglia a rischio di processo

L’Antimafia di Lecce chiude le indagini che a marzo portarono in carcere Salvatore Cicoria, 47 anni. A piede libero la moglie, coinvolti anche leccesi e albanesi

LECCE – Cocaina da Milano a Brindisi e poi a Lecce, nascosta in capi di abbigliamento: l’accusa di narcotraffico è stata confermata nei confronti di padre, madre e figlio originari di Carovigno e di altre quattro persone, a conclusione delle indagini dell’Antimafia.

Rischiano il processo: Salvatore Cicoria, 47 anni, arrestato lo scorso mese di marzo e ancora in carcere con l’accusa di essere stato il promotore dell’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanza stupefacente; la moglie Franca Semeraro, rimasta a piede libero, e il figlio Francesco Cicoria, 27, anni, già imputato in relazione alla cessione di mezzo chilo di cocaina e prosciolto in sede di udienza preliminare, a seguito di perizia secondo la quale il ragazzo è capace di stare in giudizio.

Gli avvisi della conclusione delle indagini preliminari, firmati dal sostituto procuratore della Dda di Lecce, Alessio Coccioli, sono stati notificati anche ad Alessio De Mitri, 28enne di Carmiano;  Melina Taho, 26enne di origine albanese residente a Carovigno (latitante); Marsel Malaj, 42enne albanese.

Stando a quanto contestato dal pm, gli imputati avrebbero organizzato il trasporto dalla Lombardia al Salento di ingenti quantitativi di cocaina. La droga sarebbe stata poi ceduta a De Mitri per lo spaccio al minuto. De Mitri in primo grado è stato condannato a quattro anni e quattro mesi con rito abbreviato per la rapina da 300mila euro consumata il 4 dicembre 2015 nella gioielleria “Govoni” a Minerbio in provincia di Bologna. I fatti contestati negli avvisi di conclusione indagine si riferiscono al periodo compreso tra marzo e giugno del 2015 e sono stati ricostruiti sulla base degli accertamenti posti in essere dai militari della Guardia di Finanza di Brindisi, anche in base a intercettazioni telefoniche e ambientali. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Francesco Sabatelli, Cosimo D’Agostino, Ladislao Massari, Luca marzio e Cosimo Deleonardis.

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