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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana

Cocaina e 27mila euro in casa

FRANCAVILLA FONTANA – Banconote di piccolo taglio del valore complessivo di 27mila euro, assegni per un valore di 1400 euro, 95 grammi di cocaina suddivisa in 78 dosi, materiale per il confezionamento della droga e un dispositivo (detto Jammer) in grado di neutralizzare eventuali intercettazioni. Non potevano esserci dubbi, per i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Francavilla e i militari del nucleo carabinieri cinofili di Modugno (Ba), che quel ritrovamento fatto a casa del 39enne francavillese Massimo Di Palmo, era frutto di un'intensa attività di spaccio.

FRANCAVILLA FONTANA – Banconote di piccolo taglio del valore complessivo di 27mila euro, assegni per un valore di 1400 euro, 95 grammi di cocaina suddivisa in 78 dosi, materiale per il confezionamento della droga e un dispositivo (detto Jammer) in grado di neutralizzare eventuali intercettazioni. Non potevano esserci dubbi, per i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Francavilla e i militari del nucleo carabinieri cinofili di Modugno (Ba), che quel ritrovamento fatto a casa del 39enne francavillese Massimo Di Palmo, era frutto di un'intensa attività di spaccio.

A opera di chi è sa stabilire. Per il 29enne, già arrestato due anni fa nell'ambito dell'operazione “Sorella” che smantellò un sodalizio criminale dedito al traffico di   sostanze stupefacenti e da poco in libertà dopo un periodo trascorso sotto il regime di obbligo di dimora, si sono nuovamente aperte le porte della casa circondariale di Brindisi. Stavolta è accusato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti in concorso. Denunciata, per lo stesso reato, la moglie.

I militari hanno fatto irruzione a casa della famiglia Di Palmo, in viale Francia, nella notte scorsa. Cani antidroga hanno annusato tutte le stanze e i carabinieri hanno perquisito l'abitazione in lungo e in largo. I soldi, 27mila euro in contanti, suddivisi in mazzette, e gli assegni, erano nascosti sotto alcuni stracci riposti nel bagno. La droga, individuata dal cane “Amun”, invece, era stata occultata nel bocchettone dell'aria della sua Alfa 147, che corrispondeva al cruscotto.

Nel veicolo  c’era anche l'apparecchio Jammer. Su disposizione del pubblico ministero di turno Marco D'Agostino, il 29enne è stato rinchiuso nel carcere di Brindisi e sua moglie denunciata. Droga, denaro e auto sono stati posti sotto sequestro.

Massimo Di Palmo naviga da tempo nel mercato dello spaccio a Francavilla Fontana. Era lui con i suoi fratelli a controllare la “piazza” della zona 167 sino all’alba del 26 ottobre 2010, quando i carabinieri intervennero con un blitz (l’Operazione Sorella) che portò al suo arresto e a quello del fratello Daniele Di Palmo, di  Alessandro Pucci, detto “Sandrino”, di Pietro Di Summa, detto “Sansone”, di Nicola Maggiore, e Gianluca Della Corte, 25 anni, detto “Capo Grossa”. I due Di Palmo avevano rimpiazzato il fratello Carlo, arrestato alcuni giorni prima, il 14 ottobre, per una vecchia condanna.

Erano giorni di guerra di mala, a Francavilla Fontana. Una guerra che coinvolgeva gli ambienti locali della droga. Il fratello del sopravvissuto all’agguato dell’11 novembre sulla superstrada per Taranto, Nicola Canovari, Cosimo, era stato arrestato il 21 ottobre scorso dai poliziotti. Nella sua casa superblindata, c’era droga (un etto di coca e uno di marijuana, oltre a una pistola con il colpo in canna, proiettili, e sofisticati congegni per scoprire se ci sono microspie o altri aggeggi elettronici di ascolto. La pistola col colpo in canna era il segnale che in questo momento nella malavita francavillese nessuno si sentiva tranquillo.

L’8 ottobre era stato assassinato con una scarica di fucilate Vincenzo Della Corte, 42 anni, in un locale nel quale il francavillese e il  suo socio Cosimo Rochira, dove dovevano aprire un supermercato. Si era ipotizzata una vicenda di truffe. Ma ormai non è da escludere che dietro quell’omicidio ci possa essere il riassetto che sta avvenendo nella malavita francavillese e il traffico della droga, come sostiene il Ros dei Carabinieri che ha indagato recentemente sui rapporti tra Cosimo Canovari e la ‘ndrangheta calabrese per gli approvvigionamenti di cocaina (vedi blitz del 18 ottobre 2012 e la bomba all’abitazione di Canovari dell’8 ottobre scorso, dieci giorni prima del nuovo arresto).

Nello stesso scenario si inquadrava, tornando a due anni fa e a Massimo Di Palmo, l’incendio della vettura di Gianluca Della Corte, parcheggiata in via Calamandrei, zona 167. Della Corte era uno dei sei arrestati nell’Operazione Sorella. Incendio che potrebbe essere stato un messaggio rivolto all’arrestato, come potrebbe essere stato un messaggio rivolto a Sandro Pucci (un altro dell’Operazione Sorella), la gambizzazione di Danilo Pucci, 19 anni, parente dell’arrestato. Quando il 14 ottobre 2010 viene arrestato Carlo Di Palmo, il maggiore dei fratelli, viene trovato in possesso di un giubbotto antiproiettile che utilizzava nei suoi spostamenti. Evidentemente non voleva correre rischi. E Francavilla non era finita.

L’11 novembre fallisce il tentativo di ammazzare Nicola Canovari, fratello di Cosimo, sulla statale 7 per Taranto. Lui resta ferito gravemente, muove incolpevole un ragazzo che era con lui nella cabina del camion preso di mira a colpi di Kalashnikov. La mattina presto del 22 dicembre, nei pressi della Porta della Croce, viene assassinato Fabio Parisi di 28 anni. La spirale degli ammazzamenti si ferma a quel punto, ma non lo spaccio, come dimostra l’ultima operazione dei carabinieri che ha riportato in carcere Massimo Di Palmo.

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