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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

Come ti blocco la spiaggia libera

OSTUNI – “Shame on you”, dice uno dei due anziani turisti inglesi che anche per passare in bici da una strada che avrà già fatto cento volte, stavolta deve scendere di sella. “Vergogna”. E’ incavolato nero. Chi diavolo ha piazzato questi cubi di cemento sul sentiero – che il Comune di Ostuni aveva pure asfaltato in parte con i fondi Por – che porta da Monticelli al lato pubblico della spiaggia del Pontile, passando per Quarto di Monte? Il grido del turista, assieme alle imprecazioni di decine e decine di ostunesi sarà arrivato anche in Sardegna, dove si trova ancora per questo fine settimana il sindaco Domenico Tanzarella, che annuncia tremenda vendetta.

OSTUNI – “Shame on you”, dice uno dei due anziani turisti inglesi che anche per passare in bici da una strada che avrà già fatto cento volte, stavolta deve scendere di sella. “Vergogna”. E’ incavolato nero. Chi diavolo ha piazzato questi cubi di cemento sul sentiero – che il Comune di Ostuni aveva pure asfaltato in parte con i fondi Por – che porta da Monticelli al lato pubblico della spiaggia del Pontile, passando per Quarto di Monte? Il grido del turista, assieme alle imprecazioni di decine e decine di ostunesi sarà arrivato anche in Sardegna, dove si trova ancora per questo fine settimana il sindaco Domenico Tanzarella, che annuncia tremenda vendetta.

Già, perché chi ha sbarrato 48 ore fa tutti i sentieri di accesso percorribili anche in auto sia alla spiaggia di Quarto di Monte che a quella del Pontile è stato senza alcun dubbio un privato e non certo l’amministrazione comunale. Restano liberi gli accessi solo ai parcheggi a pagamento, e non sono gestiti dal Comune, ma da imprenditori turistici del luogo. Uno, nel caso del Pontile, pare sia proprio Dino Marseglia, che ha già ricevuto la visita dell’Ufficio tecnico comunale ma non demorde.

Tanzarella, dalla Sardegna, fa sapere: “Quei sentieri sono stati bloccati contro la volontà del Comune, che ha già inviato sul posto i funzionari dell’Ufficio tecnico. Ma sembra che gli interessati non vogliano sentire ragione e non recedono. Lunedì sarò di ritorno ad Ostuni e mi recherò personalmente sui luoghi con una ruspa a ripristinare la normalità”, avverte il sindaco. Marseglia avrebbe chiesto a suo tempo al Comune il permesso di recintare un’area di sua proprietà, quel pezzo di sabbia  e macchia mediterranea alle spalle del tratto libero della spiaggia del Pontile, l’unica di Rosa Marina rimasta agli ostunesi. Il Comune ha detto no. Qui la gente arrivava in auto, adesso ci sono i blocchi di cemento. Contro cui Tanzarella comanderà l’attacco delle ruspe.

“Non facciamo ciò perché vogliamo incoraggiare i cittadini a recarsi in auto a ridosso delle spiagge – precisa il sindaco – ma solo il Comune può decidere di regolare gli accessi alle aree demaniali, non certo il primo privato che pensa di arrogarsi tale diritto. Faremo presto i conti”. Questo per i blocchi di cemento. E il blocco di roccia che ostruisce l’accidentato sentiero costiero che porta dall’insenatura di Monticelli alla spiaggia di Quarto di Monte, chi ce lo ha messo? Come chi è abituato a fare subito due più due insinua, bisognerebbe guardare alla coincidenza del vicinissimo parcheggio privato dell’imprenditore Alfonso D’Amico? Non si può assolutamente accusare alcuno senza prove, solo perchè ha il parcheggio in quel punto, e in ogni caso agli accertamenti provvederà il Comune.

Unico fatto certo, qualche residente di Monticelli nella notte tra giovedì e venerdì  ha sentito sferragliare un mezzo cingolato, che deve essere stato utilizzato per spostare il blocco di roccia a ridosso della spiaggetta e chiudere il passaggio alle auto. E ieri mattina incavolature a ripetizione, nell’ennesima torrida giornata di questa settimana.

Questa situazione non è nuova lungo la costa a nord di Brindisi. Ne sanno qualcosa i villeggianti di Specchiolla, territorio di Carovigno, che la scorsa estate si sono trovati il sentiero retrodunale ostruito da blocchi. Ricorsi, rimozioni, seguite da riapparizioni dei massi. Nessun mistero, in zona c’è un’area di parcheggio privata, e per sapere chi fosse il proprietario sarebbe bastato chiedere in municipio a Carovigno, dove addirittura lo si sarebbe potuto anche incontrare.

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