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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Comitato disoccupati, udienza ad aprile

BRINDISI - Il pm Pierpaolo Montinaro ha chiesto il rinvio a giudizio dei 29 membri del Comitato dei disoccupati di Brindisi, 18 dei quali arrestati dalla Digos il 12 ottobre 2011 per i reati di violenza privata, occupazione di suolo pubblico e interruzione di pubblico servizio nell’operazione “Escalation”. L'udienza preliminare è stata fissata per il 3 aprile prossimo davanti al gup Tea Verderosa. Gli avvocati potranno chiedere il patteggiamento, il rito abbreviato, il “non luogo a procedere”: le strategie saranno riscontrabili solo al momento, anche se un comunicato annuncia che tutti i difensori chiederanno il non luogo a procedere.

BRINDISI - Il pm Pierpaolo Montinaro ha chiesto il rinvio a giudizio dei 29 membri del Comitato dei disoccupati di Brindisi, 18 dei quali arrestati dalla Digos il 12 ottobre 2011 per i reati di violenza privata, occupazione di suolo pubblico e interruzione di pubblico servizio nell’operazione “Escalation”. L'udienza preliminare è stata fissata per il 3 aprile prossimo davanti al gup Tea Verderosa. Gli avvocati potranno chiedere il patteggiamento, il rito abbreviato, il “non luogo a procedere”: le strategie saranno riscontrabili solo al momento, anche se un comunicato annuncia che tutti i difensori chiederanno il non luogo a procedere.

Roberto Aprile, detto Bobo, responsabile del Cobas di Brindisi e anche promotore e organizzatore del Comitato dei disoccupati, interrogato dopo l'arresto sostenne che “gli arresti domiciliari, motivati dal fatto che gli imputati potevano commettere di nuovo gli stessi reati, era stato un clamoroso errore e grande ingiustizia”. Ma sempre in sede di interrogatori di garanzia i provvedimenti restrittivi furono convalidati, pur con la remissione in libertà degli indagati a fronte di cessate esigenze cautelari e impegni al ravvedimento da parte di molti di loro.

L’operazione della Digos della Questura di Brindisi denominata “Escalation” notificò 18 ordinanze di applicazione della misura cautelare emesse dal giudici delle indagini preliminari Giuseppe Licci su richiesta del pm Pierpaolo Montinaro. I provvedimenti furono notificati ai promotori – organizzatori del “Comitato dei Disoccupati” ed ad alcuni componenti identificati durante le manifestazioni di protesta che portarono all’occupazione dei cantieri della Monteco con conseguente blocco delle attività lavorative nei primi 1 e 2 marzo 2011. Gli indagati avrebbero fatto pressione – così come emerso dalle indagini - reclamando un posto di lavoro presso le società partecipate, con particolare riferimento all’impresa che sul territorio si occupa della raccolta dei rifiuti.

Il 20 ottobre scorso, il giudice per le indagini preliminari Licci depositò l’ordinanza di revoca della misura degli arresti domiciliari a carico dei 18 componenti del comitato spontaneo dei disoccupati di Brindisi, tra i quali anche il sindacalista del Cobas, Bobo Aprile e confermò la sussistenza dei forti indizi per tutti i reati a base degli arresti del 12 ottobre 2011: interruzione di pubblico servizio, occupazione di edificio e violenza privata. Nel provvedimento il giudice Giuseppe Licci sottolineò che i presupposti per trattenere in stato di detenzione cautelare i 18 indagati eranovenuti, nel frattempo meno (lo stesso gip dispose la settimana prima la cattura). Non solo nel corso degli interrogatori di garanzia dell’ottobre scorso, gli stessi ammisero le proprie responsabilità ed erano pentiti per i fatti accaduti affermando che non avrebbero commesso più azioni simili.

Le indagini sono finite e il pm Montinaro chiede per i denunciati il rinvio a giudizio davanti al giudice delle udienze preliminari Tea Verderosa, nell’udienza del 3 aprile prossimo. In questa occasione gli avvocati potranno chiedere per i loro assistiti il patteggiamento della pena , il rito abbreviato, il “non luogo a procedere”. I 29 componenti del Comitato dei disoccupati chiederanno attraverso i loro difensori il “non luogo a procedere” perché – così come affermano in una missiva del comitato – il loro unico reato è stato quello di avere fame e di rispondere ad una ingiustizia operata dalla Monteco nei confronti della nostra città.

“Proprio per queste ragioni  e considerazioni – continuano dal comitato dei disoccupati – possiamo dire che avevamo visto giusto nel dire che questa operazione chiamata pomposamente Escalation era rivolta non solo a noi ma a tutti quelli che a Brindisi ed in giro per l’Italia vogliono combattere per i propri diritti”. Una verniciata di politica.

Intanto, fa sapere Bobo Aprile, che il Comitato si sta organizzando per realizzare in queste settimane degli incontri con il commissario prefettizio di Brindisi – Bruno Pezzuto – l’amministrazione provinciale, l’Enel ed enti di formazione professionale, al fine di realizzare gli obiettivi primari del comitato, e che si festeggerà anche il compleanno del Comitato dei disoccupati il 21 febbraio prossimo in piazza Matteotti a Brindisi per augurarsi un futuro migliore per la città.

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