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Cronaca

Commissione tributaria a Ostuni, D'Attis interroga il ministro

L'onorevole: "Da un anno è stata reperita a Brindisi, nei pressi del Tribunale, una sede adeguata e funzionale"

Da oltre due anni, a seguito dell’inagibilità del Palazzo delle Finanze di Brindisi, la Commissione Tributaria provinciale di Brindisi è stata trasferita presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Ostuni. Una soluzione non più accettabile perché doveva trattarsi di una scelta provvisoria, tanto più perché ad Ostuni si opera in condizioni di estrema precarietà. Il tutto, in aggiunta al fatto che questo trasloco forzato continua a creare fortissimi disagi ai contribuenti ed ai professionisti, costretti a doversi spostare per discutere le cause. 

Per questo, l’ononrevole Mauro D’Attis (Forza Italia) ha interrogato il Ministro dell’Economia e delle Finanze per sapere se il Governo è a conoscenza di questa situazione e quali azioni saranno messe in atto per risolvere un problema così importante. D’Attis fa rilevare che “l’articolo 1 del decreto legislativo numero 545 del 1992 dispone che le Commissioni Tributarie Provinciali debbano avere sede nei capoluoghi di provincia. La situazione in essere quindi – oltre a non agevolare il lavoro dei dipendenti e la fruizione dei servizi da parte degli utenti – si configura come contraria alla legge”. 

“A ciò si aggiunga – afferma il deputato brindisino – che il collocamento di un organo della giustizia tributaria negli uffici dell'Agenzia delle Entrate potrebbe minare l'immagine di terzietà dei giudici. L'amministrazione tributaria, infatti, nelle cause tributarie, è parte resistente contro il cittadino ricorrente. Un giudice ospite di una delle parti coinvolte in giudizio non è certo segno di imparzialità”.

D’Attis fa rilevare, infine, che da circa un anno è stata reperita in Brindisi, nei pressi del Tribunale, una sede adeguata e funzionale alle esigenze della Commissione, di proprietà della Cassa Nazionale dei Ragionieri, ma per incomprensibili lentezze burocratiche il MEF e la Cassa Ragionieri ancora non sono pronti alla sottoscrizione del contratto di locazione.  Da qui la richiesta di intervento del Governo.


 

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