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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Comprò ville abusive: cita Comune

OSTUNI - La Giustizia gli confisca le villette abusive (allo stato rustico) che a suo tempo, in buona fede, aveva acquistato. E così, andati a vuoto i tentativi di rientrare in possesso di quegli immobili (in contrada Abate Melchiorre, lungo la provinciale Ostuni-Martina Franca), ha deciso di citare in giudizio il Comune, colpevole a suo dire di non aver vigilato sul proprio territorio, lasciando impunemente realizzare la lottizzazione abusiva oggetto della compravendita. Protagonista della singolare azione giudiziaria nei confronti del Comune di Ostuni, è un operatore immobiliare brindisino, l’ingegnere Giuseppe Favia, rappresentante legale della società “Falta srl”, con sede a Brindisi. Danni quantificati per oltre 230 mila euro.

OSTUNI - La Giustizia gli confisca le villette abusive (allo stato rustico) che a suo tempo, in buona fede, aveva acquistato. E così, andati a vuoto i tentativi di rientrare in possesso di quegli immobili (in contrada Abate Melchiorre, lungo la provinciale Ostuni-Martina Franca), ha deciso di citare in giudizio il Comune, colpevole a suo dire di non aver vigilato sul proprio territorio, lasciando impunemente realizzare la lottizzazione abusiva oggetto della compravendita. Protagonista della singolare azione giudiziaria nei confronti del Comune di Ostuni, è un operatore immobiliare brindisino, l’ingegnere Giuseppe Favia, rappresentante legale della società “Falta srl”, con sede a Brindisi. Danni quantificati per oltre 230 mila euro.

I fatti. Il 1° giugno del 1993, la società immobiliare “Falta srl” decise di acquistare dai coniugi G. I. e M. B. di Ostuni alcuni immobili nelle campagne della Città bianca (in contrada Abate Melchiorre, lungo la provinciale Ostuni-Martina Franca).  una abitazione al piano terra, allo stato rustico e altre sette villette al piano terra, sempre allo stato rustico, per complessivi sei lotti. Gli immobili erano abusivi e per gli stessi fu quindi presentata domanda di concessione in sanatoria.

Il 14 luglio del 1993, con decreto del Gip presso il tribunale di Brindisi, gli immobili vennero però sottoposti a sequestro per il reato di lottizzazione abusiva. Il processo penale si svolse anche nei confronti del rappresentante legale della società “Falta”. Il 20 aprile 2001, l’allora Pretore di Ostuni riconobbe il carattere abusivo della lottizzazione e (tra l’altro) assolse l’ingegnere Favia dai reati ascrittigli, perché acquirente in buona fede. Tuttavia, stante proprio il carattere abusivo della lottizzazione, il Giudice penale ordinò la confisca di tutti gli immobili a suo tempo sequestrati.

Provvedimento poi confermato anche in sede di Cassazione, il 30 marzo del 2004. Tramontata ogni speranza di ottenere la revoca del sequestro, il rappresentante legale della società “Falta” ha deciso così di trascinare il Comune di Ostuni dinanzi al Tribunale (sezione distaccata della Città bianca), chiedendo il risarcimento del danno subito in conseguenza della perdita della proprietà, nonché i danni non patrimoniali patiti a causa del processo penale.

Danni che per la società sarebbero imputabili al Comune di Ostuni, per aver omesso di vigilare sul proprio territorio ed aver lasciato impunemente realizzare la lottizzazione abusiva oggetto della controversia. Immediata, e non poteva essere altrimenti, la risposta del Comune (costituitosi in giudizio ed assistito dall’avvocato Cecilia Zaccaria). Per l’amministrazione comunale “le responsabilità risiederebbero nella condotta dei venditori dei beni abusivamente realizzati”.

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