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Cronaca

Comune condannato per le indennità agli ex sindaci di quartiere

Dovrà versare 105.027 euro in favore di Antonella Marzo, ex presidente della circoscrizione di Tuturano, degli eredi di Cosimo Caniglia ex Sant'Elia e di Giampiero Epifani ex del quartiere Centro. Quest'ultimo ha rinunciato al processo per entrare in Consiglio, ma l'Ente non ha accettato: per il giudice ha diritto alla somma. Pronto l'Appello

BRINDISI – Otto anni di attesa prima di arrivare alla sentenza con cui sono state riconosciute le ragioni degli ex sindaci di quartiere a Brindisi, con condanna del Comune al pagamento delle indennità di carica: 105.027,43 euro che equivalgono a un debito fuori bilancio, riconosciuto dalla gestione commissariale, salvo poi decidere il ricorso in Appello, prima di passare il testimone alla sindaca.

Il tribunale di BrindisiIl Tribunale di Brindisi ha accolto le richieste avanzate da Antonella Marzo, ex presidente della Circoscrizione di Tuturano; degli eredi di Cosimo Caniglia, scomparso prematuramente, dopo essere stato alla guida del quartiere Sant’Elia e di Giampiero Epifani ex primo cittadino delle circoscrizioni Commenda-Cappuccini e Minnuta. Tutti eletti dai brindisini nel periodo di tempo in cui c’erano ancora i consigli di quartiere, poi eliminati nell’ottica del taglio delle spese, e tutti al lavoro da luglio 2004 e sino a giugno 2006.

Le indennità sono state riconosciute in relazione alla qualità di presidenti di circoscrizione per quei due anni e sono pari al 60 per cento di quelle riconosciute nello stesso arco temporale in favore degli assessori, così come chiesto dall’avvocato Claudio Gatti che nel 2008 raccolse le istanze degli ex per poi procedere con l’atto di citazione notificato al Comune il 31 dicembre dello stesso anno. Il giudizio è arrivato a conclusione solo il 29 febbraio di quest’anno.

La pronuncia porta la firma del giudice onorario Luigia Fiorenza ed è in linea con le conclusioni a cui sono arrivati altri giudici, tra i quali quelli della Corte d’Appello di Lecce nel 2011,  rispetto al pagamento delle “indennità di carica per la loro pregressa qualità di presidenti di Consiglio circoscrizionale,  senza alcuna specificazione in ordine al contenuto della funzione”.

Nelle motivazioni c’è un espresso rinvio alla sentenza d’Appello che ha “chiarito che nessuna distinzione è contenuta nella disposizione legislativa di riferimento che attribuisce ai presidenti di circoscrizione il diritto alla corresponsione di una indennità di funzione, senza alcuna specificazione in ordine al contenuto di detta funzione”, si legge nelle motivazioni. E ancora: “In mancanza di altra precisazione, il riferimento alla funzione non può che essere inteso alle funzioni effettivamente svolte dai presidenti nei diversi consigli circoscrizionali e quindi per ciò che concerne gli attori, alle funzioni indicate nello Statuto e nel regolamento del Comune di Brindisi”.

Rispetto al quantum, per gli eredi Caniglia e per Antonella Marzo, mamma del consigliere comunale rieletto Pietro Guadalupi risultato il più suffragato con 851 voti, la somma da pagare è pari a 31.465 euro e 95 centesimi netti ciascuno.

Per Giampiero Epifani “si osserva che dopo l’udienza di precisazione delle conclusioni, in pendenza del termine per il deposito delle comparse conclusionali e delle note di replica, con atto notificato al Comune il 5 dicembre 2013, l’attore (Epifani, ndr) ha rinunciato agli atti del giudizio, ma tale rinunzia non risulta accettata dal Comune, per cui l’effetto della estinzione non si è verificato”. Il giudice, di conseguenza, si è pronunciato anche sulla richiesta di indennità avanzata da Epifani che, in quel periodo, non poteva entrare in Consiglio comunale proprio in virtù del contenzioso azionato nei confronti dell’Amministrazione cittadina. La somma da liquidare ammonta a 15.732,96 euro netti.

Il Comune, convenuto, è stato condannato anche al pagamento delle spese legali per 8.371 euro, non ha fatto opposizione stando a quanto risulta nelle motivazioni della sentenza. E di recente ha deciso di procedere in Appello, con ricorso affidato agli avvocati interni Francesco Trane ed Emanuela Guarino.

La delibera è del sub commissario Maria Antonietta Olivieri, del 14 giugno scorso.

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