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Cronaca

Comune, l’ex segretario generale chiede danni per 23mila euro

Alemanno solleva anche un’eccezione di incostituzionalità e cita in giudizio il suo successore, Greco

BRINDISI – Tutt’altro che chiusa la vicenda della sostituzione dell’ex segretario generale del Comune di Brindisi Giuseppe Salvatore Alemanno. L’ex dirigente più alto in carica ha sollevato un’eccezione di incostituzionalità e ha chiesto al Tribunale di condannare l’Amministrazione al ristoro dei danni, per 23.435 euro e 46 centesimi, per non essere stato confermato.

Il ricorso

L’azione legale è stata esercitata, così come era stato previsto all’indomani della mancata riconferma di Alemanno dal commissario Santi Giuffré, arrivato a Palazzo di città dopo la caduta della sindaca Angela Carluccio. Fu il primo sindaco donna di Brindisi, a capo di un’Amministrazione centrista, a scegliere Alemanno, salvo poi una rottura del feeling quando la stessa Carluccio chiese una verifica sulla liquidazione di circa 200mila euro, a titolo di indennità, ai componenti dell’allora ufficio Aro (Ambito di raccolta ottimale dei rifiuti).

Giuffré ritenne terminata l’esperienza di Alemanno e alla scadenza del bando per la raccolta dei curricula, scelse Pasquale Greco, confermato dal sindaco Riccardo Rossi.

L’udienza

L’ex segretario si è rivolto al Tribunale di Brindisi, in funzione di giudice del lavoro. La prima udienza è stata fissata al prossimo 9 ottobre. Il suo legale, Giuseppe Umberto Garrisi, ha citato anche il Ministero dell’Interno-dipartimento per gli affari interni e territoriali e il suo successore, Pasquale Greco. Quest’ultimo, ovviamente, non ha partecipato alla riunione della Giunta, convocata anche per deliberare la costituzione dell’Ente in giudizio e la nomina di un avvocato esterno per rappresentare il Comune. La scelta dell’esecutivo è ricaduta sull’avvocato Alessandra Maria Cursi, su proposta dell’assessore al Contenzioso, Mauro Masiello.

Il risarcimento dei danni

Secondo il Comune di Brindisi, il ricorso di Alemanno “è infodato”. L’ex segretario, dal canto suo, ritiene che la sua uscita sia “illegittima” e per questo motivo lamenta danni “patrimoniali e  non subiti”.

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