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Cronaca

Comune, ecco i tre settori a più alto rischio di corruzione

Attenzione alta al settore Casa: 34 denunce per occupazione abusiva degli alloggi. Controlli da affidare alla Multiservizi, secondo l'ipotesi proposta dal commissario Castelli. L'ufficio assegnato al capo di Gabinetto Angelo Roma. Gli altri a rischio sono Ambiente e Servizi sociali

BRINDISI – Il rischio corruttivo c’è e potrebbe contaminare se non inquinare la macchina amministrativa e tre settori del Comune in particolare: gli uffici Casa, Servizi sociali ed Ecologia, dove l’attenzione deve essere alta secondo le valutazioni del commissario Cesare Castelli, legate all’osservazione delle realtà, concentrate negli ultimi tre mesi.

Il commissario prefettizio Cesare Castelli durante la conferenza stampa di commiato-2Sono stati, infatti, ritenuti come i settori a più alto rischio di fenomeni coruttivi e per questo sono state “attuate le norme relative alla rotazione dei dirigenti”, aspetto sottolineato da Castelli nelle relazione conclusiva dell’attività svolta dal 16 febbraio, giorno in cui è arrivato a Palazzo di città, a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale dopo le dimissioni in massa conseguenti all’arresto per corruzione dell’ex sindaco Mimmo Consales, sino allo scorso 18 giugno, vigilia del ballottaggio che ha visto la vittoria della sindaca Angela Carluccio.

“Angelo Roma (capo di Gabinetto) è stato investito delle funzioni del servizio Casa”, si legge. “Nicola Zizzi delle funzioni dell’Ambito sociale”, in aggiunta alla direzione del settore Attività produttiva e Annona. E “Gaetano Padula di quelle del settore Ambiente”, ufficio le cui determine sono confluite nel fascicolo d’inchiesta sull’assegnazione dell’appalto per la gestione dell’impianto di Cdr contaminato, secondo la Procura, da un accordo corruttivo con il pagamento di una tangente da 30mila euro versata dall’imprenditore Luca Screti, ex amministratore della Nubile srl, in favore del primo cittadino che, come è ormai noto, nega la mazzetta parlando invece di un contributo elettorale accettato senza neppure sapere quando e come sarebbe stato versato.

Rifiuti a parte, con l’inchiesta in dirittura d’arrivo, è sulla ripartizione Casa che il commissario ha chiesto verifica con particolare riferimento alle assegnazioni degli alloggi popolari, delegando il compito ai vigili urbani allo scopo di ristabilire la legalità. Perché il timore che in parte è stato confermato è che a Brindisi da anni siano in atto vendite tra privati degli alloggi che alimentano il mercato nero, con il risultato che ad occupare gli immobili popolari non sono i legittimi assegnatari ma parenti, amici o altri. Tutti denunciati.

Teodoro NigroNei tre mesi corrispondenti alla gestione commissariale, gli agenti della polizia municipale hanno denunciato 34 brindisini che adesso rischiano di finire sotto processo dopo la “notizia di reato per occupazione abusiva trasmessa in Procura” dal comandante Teodoro Nigro. “Sono state eseguite 220 verifiche” dopo un primo censimento su tutto il patrimonio degli alloggi comunali più “venti controlli presso gli alloggi di proprietà Arca Nord Salento (ex Istituto case popolari).

Sul fronte dell’assegnazione in sanatoria degli alloggi di edilizia residenziale popolare, occupati senza titolo e di proprietà dell’Arca Nord, “è stata effettuata un’istruttoria di circa cento pratiche, ora trasmesse al competente Ambito 1 dei Servizi sociali”.

Le verifiche sono complesse  e al “fine di dare maggiore efficacia ed efficienza a tale attività, si ritiene che l’Amministrazione dovrebbe valutare l’estenalizzazione del servizio, affidandolo a una struttura tecnica e lasciando all’Ente la sola funzione di controllo”, ha scritto il commissario. “In tale direzione è allo studio un avvio di procedimento per un rapporto convenzionale con Arca Nord Salento. Non è comunque da escludere che il servizio in questione possa, previa apposita procedura di addestramento e formazione a beneficio del personale da impiegare, essere assegnato alla società Multiservizi”, la partecipata del Comune di Brindisi che per la quarta volta dal 2011 ha chiuso il bilancio con una perdita consistente, superiore a un milione e 300mila euro. E che ora è a rischio di liquidazione, Codice civile alla mano.

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