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Cronaca San Pietro Vernotico

Con un coltello da combattimento minaccia il vicino: momenti di tensione per strada

I fatti si sono verificati nella serata di lunedì 24 gennaio, in via Lecce a San Pietro Vernotico: un uomo sulla 40ina con un pugnale appeso al collo ha creato caos

SAN PIETRO VERNOTICO - I carabinieri hanno dovuto trattare con lui per oltre due ore, chiudendo la strada per evitare che la situazione degenerasse con conseguenze anche gravi, prima di riuscire a bloccarlo e consegnarlo al personale medico per il Trattamento sanitario obbligatorio. Si sono vissuti momenti di tensione nella serata di ieri, lunedì 24 gennaio, in via Lecce a San Pietro Vernotico, dove un uomo sulla 40ina con un pugnale da combattimento appeso al collo ha creato caos per strada minacciando un vicino per futili motivi. Sul posto si sono recate tre pattuglie dei carabinieri della locale stazione, diretta dal maresciallo Vincenzo Corianò anche lui sul posto, e lo stesso comandante della compagnia di Brindisi, il maggiore Stefano Giovino insieme ai militari dell’Api, l’Aliquota di pronto intervento dell’Arma. Sul capo dell’uomo, ex istruttore di arti marziali, già noto per lesioni personali aggravate e maltrattamenti, pendeva un ordine di rintraccio: ad aprile 2021 era fuggito da una Rems (Residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza) sita in Basilicata dove era ristretto anche per le sue condizioni psicologiche. Successivamente si era rifugiato in Olanda. Da qualche mese era tornato a San Pietro, viveva in un appartamento di famiglia in via Lecce senza luce, acqua e gas. 

E’ proprio la mancanza di acqua la causa della lite con il vicino. Il 40enne utilizzava abusivamente un rubinetto idrico del vicino situato nel cortile. Nella serata di ieri, davanti all’ennesimo rimprovero da parte dell'uomo per il prelievo dell'acqua, lo ha minacciato con un coltello da combattimento. Così si è reso necessario l’intervento dei carabinieri. Anche lo stesso 40enne ha chiamato il 112 riferendo di una lite con il vicino. 

I militari, giunti sul posto, si sono ritrovati davanti proprio la persona su cui pendeva il provvedimento di rintraccio che, invece di collaborare, ha opposto resistenza. Era visibilmente scossa. Sul posto è stata subito inviata anche un’ambulanza. Il tratto di strada interessato dall’intervento è stato chiuso. Via Lecce è una delle strade principali del paese dove ha sede anche l’ospedale oltre che supermercati, farmacia, bar, e altre attività. Sempre molto trafficata, quindi. 

Come già accennato i carabinieri hanno tentato di tranquillizzarlo avviando una trattativa durata quasi due ore. L’uomo era immobile nel cortile della casa dove alloggia con un pugnale da combattimento appeso al collo e minacciava di uccidere se lo avessero preso per ricoverarlo. Una situazione apparentemente tranquilla che avrebbe potuto aggravarsi irrimediabilmente da un momentto all'altro. Il 40enne voleva restare in quell’alloggio ma, come già detto, i carabinieri dovevano eseguire il provvedimento del tribunale e portarlo nel centro di recupero. Non voleva muoversi, con lui hanno parlato il padre, gli amici, la compagna. Nessuno è riuscito convincerlo che per il suo bene doveva salire sull’ambulanza e farsi aiutare. I militari così sono dovuti intervenire applicando il protocollo previsto per questo genere di situazioni, bloccandolo con la forza in un momento di distrazione e consegnandolo al personale medico. 

L’uomo è stato portato in ospedale, i militari hanno proseguito con la perquisizione dell’abitazione. Il pugnale è stato sequestrato. Con ogni probabilità l’episodio si concluderà anche con una denuncia per resistenza e porto abusivo di armi. 

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