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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Ceglie Messapica

Concorso sospeso, proseguono gli interrogatori. Una lettera: "Siamo stanchi di subire"

CEGLIE MESSAPICA - Prosegue l’ascolto delle persone informate sui fatti relativi al concorso esterno per un posto da istruttore amministrativo al Comune di Ceglie Messapico, corredato da polemiche che ne hanno determinato la sospensione fino a data da definire. Tutto il caso ruota intorno alla presunta trasgressione da parte di tre concorrenti, che pare si siano allontanati dall’aula prima dello scadere della prima delle due ore a disposizione, violando dunque palesemente la disciplina concorsuale poc’anzi scandita a chiara voce dalla presidente di commissione Antonia Tarantino. I carabinieri al comando del maresciallo Sante Convertini, non lasceranno nulla al caso, verificando se e quali ipotesi di reato possano essersi profilate nel corso della prova scritta che si sarebbe dovuta tenere mercoledì mattina presso il ristorante Tre Trulli.

CEGLIE MESSAPICA - Prosegue l’ascolto delle persone informate sui fatti relativi al concorso esterno per un posto da istruttore amministrativo al Comune di Ceglie Messapico, corredato da polemiche che ne hanno determinato la sospensione fino a data da definire. Tutto il caso ruota intorno alla presunta trasgressione da parte di tre concorrenti, che pare si siano allontanati dall’aula prima dello scadere della prima delle due ore a disposizione, violando dunque palesemente la disciplina concorsuale poc’anzi scandita a chiara voce dalla presidente di commissione Antonia Tarantino. I carabinieri al comando del maresciallo Sante Convertini, non lasceranno nulla al caso, verificando se e quali ipotesi di reato possano essersi profilate nel corso della prova scritta che si sarebbe dovuta tenere mercoledì mattina presso il ristorante Tre Trulli.

Dell’accaduto, intanto, è stata puntualmente informata la procura brindisina. Resta un fatto che la presidente Antonia Tarantino, e i membri Zanelia Landolfo e Pasquale Tondo hanno certamente adottato la più saggia delle decisione: sospendere era un atto dovuto e necessario a scongiurare ulteriori conseguenze, per tutti. Toccherà aspettare, su molti dei fronti aperti da questa vicenda. Innanzitutto su quello  aperto dagli esposti indirizzati dal centrosinistra sia al prefetto Nicola Prete che alla Corte dei conti, denunciando presunte illegittimità nella composizione delle commissioni non solo per il concorso in questione, ma anche quelli relativi a ulteriori bandi. In entrambi i documenti, nel mirino delle opposizioni finiscono tanto la gestione complessiva del personale da parte dell’attuale esecutivo, sindaco Luigi Caroli in testa, quanto la composizione delle commissioni concorsuali.

“Nella commissione riferita  al concorso per assumere  due istruttori direttivi specialisti nel  settore informatico, categoria D3, non si rilevano commissari esperti nelle materie oggetto del concorso e le funzioni di  segretario della commissione sono svolte  da un dipendente di ruolo dell’ente di categoria inferiore a quella del posto oggetto della procedura concorsuale”. E inoltre che “nella commissione relativa al concorso per assumere un ingegnere gestionale, le funzioni di segretario della commissione sono svolte da un dipendente di ruolo dell’ente di categoria inferiore a quella del posto oggetto della procedura concorsuale”, scrivono i consiglieri comunali del centrosinistra Rocco Argentiero, Tommaso Argentiero, Donato Gianfreda e Nicola Trinchera. Assunti sostanzialmente condivisi anche dai consiglieri di centrodestra Tonino Piccoli, Domenico Convertino, Francesco Locorotondo e Ciro Argese.

Attesa anche e soprattutto sul fronte delle decisioni da parte dell’esecutivo, che deciderà da qui a breve se e quanto fissare una nuova data per la prova scritta, ossia se ripristinare o annullare del tutto il concorso in questione, considerando che la legge Finanziaria impone agli enti le assegnazioni dei posti a bando entro e non oltre il 31 dicembre. E mentre impazza, prevedibilmente, la polemica politica, chi attende prima e su tutti le evoluzioni di questa controversa vicenda, sono i 180 concorrenti, accorsi a frotte da tutta la Puglia per la chance della vita: un posto a tempo indeterminato, e per giunta pubblico. Praticamente una chimera.

Esemplare, a questo proposito, la testimonianza di Antonio Serio, uno dei partecipanti che ha scritto a uno dei blog più puntuali e attenti alle cronache cegliesi https://piazzaplebiscito.splinder.com, la cui lettera pubblichiamo integralmente di seguito, naturalmente con il permesso dell’autore. La risposta migliore a chi parlava dei concorrenti che si sono allontanati – arbitrariamente o meno – dall’aula, come di “facinorosi”. Valga, a esempio dello spirito dei candidati, un passaggio su tutti: “Credo nella buona fede di tutti i presenti in quella sala, di coloro che facevano parte della commissione, e pure di chi è uscito. Tuttavia l'esasperazione e la tensione giustamente lievitano persino di fronte a un solo dubbio, portando alla delegittimazione di qualsiasi tipo di autorità o istituzione, nell’esatto istante in cui non si rispettano e fanno rispettare le regole”.

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La lettera

“La speranza è l'ultima a morire. E' sempre questo il pensiero che ci costringe testardamente a provarci, a non rassegnarci, a credere che prima o poi andrà per il meglio e che tutto non sia già stato deciso. E' questa l'idea che si insinua quando compri i testi per studiare, spedisci le domande compilandole con dati personali e li sottoscrivi con la tua firma, perchè la firma rappresenta un'identità custode di speranze. Perchè l'identità non è un numero. Perchè vuoi continuare a credere che il tempo che stai impiegando, comunque non è perso, a credere e a dire che se pure è una lotteria, comunque, forse la si può fare.

Per queste ragioni abbiamo partecipato all'ennesimo concorso pubblico e ci siamo trovati la mattina del 10 novembre presso una sala del ristorante Tre Trulli a Ceglie Messapica gremita di concorrenti per un posto da istruttore contabile categoria C. Dopo aver espletato le fasi di riconoscimento dei canditati, dopo che ci sono stati consegnati i materiali timbrati con il sigillo del Comune, avremmo dovuto iniziare la prova. Eravamo duecento, uno o una su duecento, con l'auspicio che almeno, così come recita la Costituzione, attraverso una procedura concorsuale quell'uno o quell'una sarebbe stato o stata, il o la migliore.

Previamente sono state date tutte le dovute raccomandazioni sui tempi delle prove, sulla impossibilità a consultare i manuali e i testi di legge, anche non commentati, e le modalità di uscita dall'aula del concorso. Sarebbe stato possibile allontanarsi per andare in bagno solo dopo un'ora dall'inizio. Dopo la prima fase di spiegazioni alle due ale contigue della sala, si è provveduto al sorteggio della prima prova, costituita da cinque quesiti a risposta aperta, posti in tre buste distinte e sigillate. Dopo la scelta e la lettura dei quesiti scelti è successo l'irreparabile: tre concorrenti si sono allontanati immediatamente dall'aula.

Nel momento in cui sono rientrati nella sala, uno dei candidati ha chiesto il loro allontanamento per una palese trasgressione nei confronti delle regole pure ribadite precedentemente. Si sono levati malumori tra la gente oltraggiata e contrariata per quanto successo, mentre la commissione cercava di minimizzare l'accaduto, con l'intenzione di procedere ugualmente nell’espletamento delle prove. E' stata quindi richiesta la verbalizzazione dei fatti alla presenza dei vigili urbani e ad un primo rifiuto, una candidata ha riacceso il cellulare (precedentemente spento e lasciato in vista sul tavolo per il concorso!) e ha chiamato i carabinieri.

La levata di scudi nei confronti di un'azione visibilmente irregolare, ha fatto prendere alla presidentessa del concorso la decisione di annullare la prima prova e di far riunire la commissione per stilare altre tre prove nuove, con le identiche modalità della precedente. Durante la loro assenza, è stato redatto e sottoscritto un documento da una parte dei candidati, ove si spiegava l'accaduto. Sono successivamente arrivati i carabinieri, i quali hanno chiesto spiegazioni sulla situazione, concertando con i vigili urbani e quanti stavano reclamando l'irregolarità del concorso, la redazione di un verbale, prendendo nota, tra l’altro, solo dei nominativi di coloro i quali avevano palesato rimostranze nei confronti della procedura.

Alla fine è rientrata la presidentessa della commissione ed ha spiegato che, a causa del fatto che molti candidati si erano allontanati, e che soprattutto all'interno della sala non c'era più serenità per il prosieguo del concorso, si era deciso di annullare quella prova e rimandarla a data da destinarsi, evidenziando la necessità di rispettare il principio di trasparenza in una buona amministrazione.

Facciamo parte di quella parte di non eletti che si chiama pubblico e che è stanca di subire. Il pubblico, tra chi crede che attraverso il consenso o il dissenso si può indirizzare questo Paese verso il meglio. Credo nella buona fede di tutti i presenti in quella sala, di coloro che facevano parte della commissione, e pure di chi è uscito. Tuttavia l'esasperazione e la tensione giustamente lievitano persino di fronte a un solo dubbio, portando alla delegittimazione di qualsiasi tipo di autorità o istituzione, nell’esatto istante in cui non si rispettano e fanno rispettare le regole.

In verità la discrezionalità giustificata dal volemose bene oppure dal fatidico c'ho famiglia, molto spesso ci porta a soprassedere, a chiudere gli occhi, dando adito alla rabbia di coloro i quali rispettano pedissequamente le regole, eluse da chi, poi, ha pure la legittimazione culturale a sbeffeggiare i benintenzionati. Perchè qualche volta i benintenzionati si stufano e trasformano in maldisposti. Sarà che siamo antropologicamente individualisti e ce ne fottiamo delle regole e con un eufemismo ci definiremmo volentieri Magno greci e con un dispregiativo faremmo a meno di sentirci etichettare come terroni? Non è possibile assolutamente soprassedere da parte di chi rappresenta lo Stato e chi quel rispetto assoluto lo pretende attraverso leggi, regolamenti e bandi di concorso. Perchè il funzionamento di una macchina amministrativa non può avere già al principio delle procedure dubbiose, ove trova la legittimazione al suo mal funzionamento”.

Antonio Serio

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