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Cronaca

Scu e fotovoltaico, arrestata per condanna definitiva moglie di Buccarella

Antonia Caliandro è una degli imputati di associazione di stampo mafioso coinvolte nell'operazione Helios

TUTURANO - I  carabinieri della compagnia di Brindisi, alle prime ore della mattinata hanno dato esecuzione a Tuturano all’ordine di carcerazione per associazione di tipo mafioso, che ha colpito Antonia Caliandro 61enne moglie del boss della Scu (Sacra Corona Unita) Salvatore Buccarella. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Lecce.

Alla fine dello scorso mese di febbraio la Corte di Cassazione aveva respinto i ricorsi per nove dei dieci imputati finiti sotto processo, a conclusione dell’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, chiamata Helios. Annullamento con rinvio solo per la posizione di Ronzino De Nitto, per un difetto di motivazione riconosciuto dai giudici. Gli arresti, in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare, furono eseguiti all’alba del 19 settembre 2012.

Antonia Caliandro è stata riconosciuta colpevole in via definitiva dei reati di cui all’articolo 416 bis  commi 2, 3, 4, e 5, originariamente condannata alla pena di anni  7 di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, ha già scontato la custodia cautelare in carcere di  1 anno, 3 mesi e 28 giorni  dal settembre 2012 al gennaio 2014. La condanna  riguarda tutta una serie di attività criminose commesse nell’anno 2010 in Tuturano, San Pietro Vernotico, Cellino San Marco e altre località della Provincia di Brindisi.

Il ricorso in Cassazione

Le d’indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi, hanno interessato l’arco temporale che va  dalla fine del 2009 al giugno del 2010.  Oltre alla Caliandro, furono 15 le persone arrestate. Tra i reati contestati  le estorsioni alle aziende che si occupavano di fotovoltaico, in quegli anni ritenuto un investimento altamente remunerativo su cui si erano catalizzati cospicui investimenti nella provincia di Brindisi.

Le richieste della consorteria mafiosa alle aziende, erano sia di denaro che l’imposizione  degli operai e della vigilanza nelle aree dove erano stati allestiti gli impianti di fotovoltaico. Nell’ambito dell’organizzazione un ruolo  importante sarebbe stato quello ricoperto dalla Caliandro. L’arrestata, già sottoposta alla sorveglianza speciale  di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno, dopo le formalità di rito è stata associata nel carcere di Lecce.

Il 28 marzo i carabinieri della stazione di Tuturano hanno già dato esecuzione all’ordine di carcerazione nei confronti di Cosimo Giardino Fai, di 60 anni, sempre nell’ambito della stessa vicenda giudiziaria. Il provvedimento anche nel caso di Fai era stato emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Lecce. Fai, come la Caliandro, era sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno.

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