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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Bionde" dalla Romania: condanne a quattro anni e tre anni

Sigarette di ultima generazione, era stata chiesta la pena di sette anni e due mesi ciascuno

OSTUNI – Quattro anni di carcere all’ostunese 69enne Paolo Sorada, 69 anni; tre anni e quattro mesi ad A. F.; stessa pena per Vincenzo Pelonzi, 44 anni, di Pezze di Greco. Per questi tre, che secondo l’accusa rappresentata da Lino Giorgio Bruno, sostituto procuratore antimafia reggevano le fila dei contrabbandieri di sigarette di ultima generazione, era stata chiesta la pena di sette anni e due mesi ciascuno.

Andiamo avanti. Quattro anni per Antonio Sambito, 39 anni, di Taranto (la pubblica accusa aveva chiesto sei anni e otto mesi). Tre anni per Bari Nicola Sedicina, 43 anni, barese. Due anni e otto mesi per Emmanuel Zonta, 45 anni, di Cittadella, in provincia di Padova (quattro anni e otto mesi la richiesta del pubblico ministero). Due anni e otto mesi per Antonio De Masi, 48 anni di Napoli; due anni per Bernardo Di Mario, 40enne barese; due anni pure a Fabio Lato, 38 anni, di Taranto. Un anno e otto mesi a Pasquale Genchi, 41 anni. Quattro mesi, infine, per Davide Boccassini, 34 anni, di Taranto, che aveva già scontato una pena per gli stessi reati, imputato e condannato in un altro procedimento.

I condannati sono imputati di avere gestito un notevole traffico di sigarette di contrabbando. Le indagini furono svolte dalla Squadra mobile di Brindisi. L’operazione fu denominata “Decima primavera”, in ricordo dell’Operazione Primavera, scattata nel duemila, che fece piazza pulita, una volta per sempre de contrabbando di sigarette in Puglia, e soprattutto nella zona del Brindisino che era la più infestata.

 Sigarette che  viaggiavano verso la Puglia e la Campania, dopo lo stoccaggio iniziale presso i depositi di Emmanuel Zonta, titolare della ditta “Zonta trasporti srl”, la stessa che metteva a disposizione i camion per il trasporto delle sigarette che  venivano successivamente depositate a Bari, nei capannoni di Nicola Sedicina e Bernardo Di Mario, gestori della “Dsg allestimenti”, oppure nel Brindisino in garage di  Pelonzi e Sorada. Quindi venivano vendute al dettaglio in Puglia e in Campania.

Stando agli accertamenti svolti dai poliziotti le sigarette venivano stipate sotto carichi di indumenti intimi femminili di una marca molto nota a livello nazionale. Un escamotage che ha funzionato per diverso tempo. Poi i poliziotti cominciarono a sentire puzza di marcio e fu individuato questo gruppo di persone che aveva rimesso in piedi il contrabbando di sigarette.

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