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Cronaca

“Quella rapina, il più grande errore della mia vita”

Convalidato l'arresto di Antonio Gabellone, 20 anni, di Brindisi, interrogato dal gip per il colpo nella gioielleria Prisma di Lecce consumato il 15 settembre scorso: "L'ho fatto per disperazione". La difesa, affidata all'avvocato Cascione, al Riesame

BRINDISI – “Quella rapina a Lecce è stata la più grande sciocchezza della mia vita: ero disperato, avevo bisogno di soldi e ho pensato alla gioielleria. Il più grande errore mai fatto”.

Rapina Gioielleria Centrum 3-2Antonio Gabellone, 20 anni, di Brindisi ha affrontato, alla presenza del suo difensore Francesco Cascione, l’interrogatorio per la convalida dell’arresto fatto a tempo di record dagli agenti della Sezione volanti del capoluogo salentino, la mattina del 15 settembre scorso. L'arresto è stato convalidato.

il giovane era stato preso dopo un breve inseguimento, appena uscito dall’oreficeria Prima nell’area commerciale Centrum, tra via Giovanni Paolo II e via Alcide de Gasperi, e al gip del Tribunale di Lecce ha voluto consegnare il contesto personale in cui ha maturato l’idea e poi il progetto di mettere a segno il colpo in piena mattinata. Erano le 11,30.

Se il piano fosse andato come era stato immaginato, Gabellone avrebbe portato a casa gioielli per un valore di 150mila euro, stando alle prime stime. Bottino che avrebbe diviso con il secondo ragazzo preso dagli agenti, Roland Karaj, di origine albanese ma da qualche tempo residente a Brindisi.

Quest’ultimo è stato arrestato dopo un inseguimento per le strade limitrofe, terminato quando il giovane ha cercato rifugio all’interno di un condominio, riuscendo a salire sino al terrazzo: probabilmente voleva tentare la fuga sui tetti per mantenere la libertà, ha sparato tre o quattro colpi di pistola per cercare di aprire la porta che gli avrebbe permesso di proseguire la fuga, ma è stato raggiunto dai poliziotti. Arrestato anche lui con le accuse di rapina aggravata, porto abusivo di arma da fuoco, resistenza a pubblico ufficiale. E ancora spari in luogo pubblico.

Il primo a essere sentito dal gip Simona Panzera, è stato Gabellone per il quale il difensore intende ricorrere al Riesame per chiedere l’attenuazione della misura cautelare: secondo l’avvocato Francesco Cascione, ci sono gli estremi per presentare istanza finalizzata all’ottenimento dei domiciliari.

Sul fronte delle indagini, le verifiche degli agenti proseguono essendoci il dubbio che i due abbiano potuto contare su un complice in veste di autista. Al momento però del terzo uomo non ci sono tracce, non si vede nessun altro nelle immagini registrate dalle telecamere della gioielleria all’esterno.

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