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Cronaca

Confiscati un terreno e due ville all'ex trafficante

SAN PIETRO VERNOTICO - Confiscati i beni di Gianfranco Contestabile, un passato di contrabbandiere e sottoposto a processo come trafficante di armi e droga, attualmente detenuto agli arresti domiciliari (per motivi di salute) nel giudizio per traffico di droga internazionale denominato Berat Dia. In questo processo Contestabile, assieme a Antonio Lococciolo, brindisino pure lui, ed ai fratelli Viktor e Arbel Lekli, albanesi, insigniti a Brindisi del premio Cittadini dell'anno, è accusato di avere importato dall'Albania ingenti quantitativi di stupefacenti.

SAN PIETRO VERNOTICO - Confiscati i beni di Gianfranco Contestabile, un passato di contrabbandiere e sottoposto a processo come trafficante di armi e droga, attualmente detenuto agli arresti domiciliari (per motivi di salute) nel giudizio per traffico di droga internazionale denominato Berat Dia. In questo processo Contestabile, assieme a Antonio Lococciolo, brindisino pure lui, ed ai fratelli Viktor e Arbel Lekli, albanesi, insigniti a Brindisi del premio Cittadini dell'anno, è accusato di avere importato dall'Albania ingenti quantitativi di stupefacenti.

Sono imputati anche i fratelli Raffaele e Giovanni Brandi, brindisini, capi dell'organizzazione, i fratelli Cosimo e Giuseppe Gerardi, il gioielliere di Carovigno Fiorenzo Borselli, il brindisino Roberto Ingrosso, l'autodemolitore brindisino Roberto Brigida e il commercialista brindisino Massimiliano Oggiano, il politico che – secondo le accuse -  attraverso le sue cariche al Comune e alla Provincia avrebbe dato, in cambio di voti, appoggio esterno all'associazione mafiosa.

Nell'ambito delle indagini svolte dalla Dia diretta da Leo Ferretti (gli accertamenti patrimoniali sono state svolti dal maggiore della Guardia di Finanza Francesco Mazzotta) è stato accertato senza ombra di dubbio che i beni sequestrati nel 2008 per ordine del tribunale di Brindisi, su richiesta del sostituto procuratore Adele Ferraro, erano tutti riconducibili a Contestabile, un nullafacente, come viene definito dagli investigatori, che quando andava bene (il periodo preso in esame  è stato il 2007) riusciva a mettere assieme in un anno non più di diecimila euro.

E la compagna Dora Grassi, dopo un breve periodo di attività commerciale aveva chiuso per debiti e mancanza di affari, mentre la suocera Anna Albanese (madre della Grassi) è pensionata. Inoltre Contestabile ha un precedente matrimonio alle spalle e passa alla prima moglie gli alimenti. Ebbene, questo nucleo familiare possedeva beni per il valore di un milione di euro: una villa a Lido Presepe, in via San Giuseppe 14, su due livelli, composta di cinque vani, intestata alla Grassi; un appartamento lussuoso di 150 mq. a San Pietro Vernotico, in via Bernini 7, che si sviluppa su tre livelli, molto ampio e ristrutturato integralmente con materiali di pregio, intestato alla suocera pensionata, e un terreno di 2, 64 are in territorio di San Pietro, sempre intestato alla suocera.

Il tribunale di Brindisi dispose il sequestro. Contestabile ha percorso tutti i gradi di opposizione, ma alla fine, quando la Cassazione si è pure pronunciata a favore del provvedimento del tribunale, è scattata la confisca. Con contestuali cinque anni di sorveglianza speciale con obbligo di dimora.

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