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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Consales-Ciullo: la versione del sindaco

BRINDISI - Non solo ritiene che l’ex assessore Massimo Ciullo, che è andato a denunciarlo un secondo dopo i fatti, sia a caccia di pubblicità, ma annuncia controquerela per calunnia il sindaco Mimmo Consales fornisce una ricostruzione differente rispetto a quella fatta dal penalista.

BRINDISI - Non solo ritiene che l’ex assessore Massimo Ciullo, che è andato a denunciarlo un secondo dopo i fatti, sia a caccia di pubblicità, ma annuncia controquerela per calunnia il sindaco Mimmo Consales fornisce una ricostruzione differente rispetto a quella fatta dal penalista brindisino che dinanzi ai carabinieri ha posto nero su bianco ogni parola, incluse le parolacce, specificando anche i nomi dei testimoni.

Anche Consales ritiene di avere dei testimoni, oltre che una versione di segno opposto: "Ciullo - spiega - aveva scritto nei giorni scorsi su Facebook delle affermazioni particolarmente gravi che non mi sarei mai atteso da un addetto ai lavori. Diceva che un sindaco indagato non avrebbe potuto occuparsi di criminalità. E siccome lui sa bene che l’avviso di garanzia non è una condanna, e non è un ignorante, sono rimasto particolarmente stupito”.

“Ma non avevo ribattuto, né avevo intenzione di farlo. L'ho incontrato oggi per la prima volta, l'ho preso in disparte – dice Consales - e gli ho solo detto che gli avrei risposto un minuto dopo aver cessato di fare il sindaco. Non ho proferito alcuna delle ingiurie di cui mi accusa. C'erano testimoni e sono perfettamente in grado di dimostrare che i fatti non sono andati così come li ha ricostruiti”.

Ai carabinieri Ciullo ha raccontato tutt’altra storia. Ha riportato nella querela una frase che ritiene sia una minaccia: “Tu sei un testa di cazzo, quando finirò di essere sindaco ti verrò a trovare due minuti allo studio”. E poi paroloni come “Sei un coglione” ripetuto tre volte, e infine “quello è scemo” e infine “sei un fallito”. Ciullo ha poi specificato di aver risposto a Consales: “Ti rendi conto che mi stai offendendo in pubblico e ci sono gli estremi di una querela?”. E infine: “Perché mi stai dicendo queste parole?”.

Stava per iniziare la manifestazione pro marò. Erano le 9.50 circa e i fatti sarebbero avvenuti alla presenza di altra gente, dice. L’ho chiamato in disparte, afferma invece Consales. I presenti, questo è indubbio, erano allibiti. L’impressione è comunque che la verità dei fatti sarà stabilita in un’aula di un tribunale.

 

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