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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Consales in Tribunale: “Equitalia e News, ero in buona fede”

Su Paola Baldassarre, parte civile: "In giunta non disse nulla, via sms mi testimoniava stima". L'ex sindaco è imputato per truffa, abuso d'ufficio e concussione per la proroga dei servizi call center e rassegna stampa alla sua vecchia società e per il pagamento in contanti di parte del debito di 315mila euro. Il pm mostra una lettera all'ex socio Porro

BRINDISI – “Presidente, ho agito in assoluta buona fede: se non fosse stato così sarei andato via dalla Giunta quando si è deliberato della proroga dei servizi di rassegna stampa e call center alla News. Non solo: ho pagato in contanti la rata del debito Equitalia alla Posta di piazza Crispi e nessuno mi ha detto che non si potesse fare, mentre negli uffici di Equitalia mi hanno fatto firmare un pre-stampato. Se penso che l’abbiano fatto solo per me”.

Il pm Giuseppe De NozzaHa voluto affrontare  l’esame da imputato, esattamente come disse a inizio del processo, l’ex sindaco di Brindisi Mimmo Consales, tornato a svolgere il suo lavoro come giornalista: nel primo pomeriggio di oggi ha risposto alle domande del pm Giuseppe De Nozza che ha ottenuto il rinvio al giudizio del Tribunale  per truffa e abuso d’ufficio in relazione ai servizi di rassegna stampa e call center affidati dal Comune alla News sas, la vecchia società di comunicazione di Consales, anche dopo la sua elezione a primo cittadino. L’ex capo dell’Amministrazione (di centrosinistra) è accusato anche di concussione nel troncone legato al pagamento di alcune tranche del debito con Equitalia pari a 315mila euro, in concorso con l’ex dirigente della filiale di Brindisi, Giuseppe Puzzovio. Troncone dal quale è scaturita l’inchiesta bis della Procura che quasi un anno fa, il 6 febbraio 2016, portò Consales agli arresti domiciliari con Luca Screti, ex amministratore unico della Nubile, per corruzione in relazione all’affidamento della gestione dell’impianto di Cdr.

Meno di un’ora per consegnare al Tribunale, presieduto da Gienantonio Chiarelli, la sua verità, partendo dalle domande del pm che oggi in udienza ha prodotto una lettera scritta da Consales e indirizzata all’ex socio Sabino Porro, da quest’ultimo consegnata alla polizia giudiziaria nel corso del suo interrogatorio. La missiva è datata 20 gennaio 2012, Consales allora era candidato sindaco e si rivolgeva al collega giornalista per evidenziare la “necessità di trasferire la bolletta telefonica” legata al suo numero e “l’auto”, la Ford Kuga che venne incendiata da un brindisino, condannato per l’episodio.

Per quale motivo l’ha scritta e come l’ha consegnata? Consales ha riconosciuto la sua firma, pur ammettendo di non aver subito ricordato della lettera. E ha confermato il contenuto spiegandone le ragioni: “L’auto l’ho pagata io ma erroneamente è stata intestata alla News, per il telefono volevo conservare il mio numero. Cosa che ho fatto. Poiché ero candidato sindaco, potevo creare problemi in ogni caso. Anche se non avessi vinto, nel senso che non avrei poi potuto fare da addetto stampa al sindaco”.

Per il pm non era questo il punto: “Lei esclude di averla scritta sapendo che c’erano indagini in corso, sfociate nella perquisizione del 13 febbraio 2013? Lo chiedo perché io mi sarei posto il problema dei dipendenti, non del telefono e dell’auto”. Consales: “Certo. Dissi a Porro di mantenere i posti di lavoro, ma auto e telefono erano da trasferire”. Secondo Porro – lo si legge nel verbale del suo interrogatorio -  i due non riuscirono mai a parlare e lui stesso fu costretto a fare anticamera: “Può essere, ma la città scoppiava di problemi. Non ho verificato che quei trasferimenti siano stati fatti solo perché c’è stato un turbinio di problemi, a partire dalla strage del Morvillo. Dal 12 maggio, ho ricevuto due utenze telefoniche dal Comune, una resa nota e l’altra no come da prassi. Consales ha precisato di aver chiesto a Maria Vincitorio di procedere con i trasferimenti. Nella lettera Consales scriveva anche di aspettarsi il sostegno di Porro. “Lo conosco da anni, presumo che me l’abbia dato alle elezioni, io lo davo per scontato, pure lui”.

La parola è poi passata all’avvocato Massimo Manfreda, suo difensore di fiducia, per approfondire alcuni aspetti delle vicende contestate, iniziando dal presunto conflitto di interesse essendo sindaco neo eletto ed ex socio della News titolare delle stesse attività per il Comune: “Per i servizi alla News chiesi di fare una gara, ma gli uffici dicevano che c’erano difficoltà anche perché il bilancio non era stato approvato. Ovvio che se avessi un qualche minimo dubbio, in Giunta non ci sarei andato. Tengo a sottolineare che io non ho affidato il servizio di addetto stampa, con risparmio per il Comune”.La News, secondo Consales, aveva le professionalità per la rassegna stampa e il call center: “Non c’era solo Consales, ma altri giornalisti iscritti all’albo come Pamela Spinelli, Giorgio Gargasole e Salvatore Vetrugno. In ogni caso per quei servizi non era necessaria l’iscrizione”.

Paola BaldassarreManfreda ha chiesto se con l’ex vice sindaco di allora, Paola Baldassarre, la questione fosse stata sollevata: “Lei anche dopo l’approvazione delle delibere, mi ha mandato sms di stima sostenendo che fossi l’unica persona in grado di mandare avanti la baracca, alla luce delle sue convinzioni religiose. In ogni caso in Giunta non osservò una parola. E io non ho mai obbligato nessun assessore a fare qualcosa, né nessuno è mai stato mandato via. Dissi sia in Giunta che in Consiglio che bisogna andare a gara per la rassegna stampa e per il call center che era l’unico collegamento tra cittadini e Comune”.

Quanto, poi, alle capacità economico-finanziarie della News: “Il consulente del lavoro Dario Montanaro ha riferito in aula che i Duc sono sempre stati regolari, mentre per i debiti con Equitalia c’era stata un dilazione nei termini di legge e comunque anche senza gli affidamenti del Comune, la società era in grado di pagare le rate”, ha detto Consales che ha anche escluso di aver mai più usato il computer e di essere andato nella sede della News. “Se il pc è stato usato, qualcuno forse ha provato a forzare la password”.

Dopo che Consales lasciò le quote, subentrò Alessio Vincitorio: “Lui è un mago del computer, fotoreporter con tesserino che può essere direttore responsabile di una testata come ha anche sostenuto il presidente dell’ordine dei giornalisti”.

Il difensore, infine, è tornato sul nodo Equitalia e sul pagamento di alcune rate in contanti in violazioni delle disposizioni antiriclaggio: “Non ero consapevole del fatto che no si potessero fare pagamenti in contanti, tanto è vero che ho pagato portando il denaro negli uffici della posta centrale, in piazza Vittoria, e nessuno mi ha detto niente. Negli uffici di Equitalia invece mi fecero firmare una dichiarazione su un pre-stampato, se non si poteva fare per quale motivo mi hanno fatto firmare?”, ha chiesto in udienza l’ex sindaco. Ma il pm ha insistito ottenendo la stessa risposta. Del prestampato a quanto pare non ci sono copie. Né è stato acquisito. De Nozza è ritornato sulla presenza di Consales in Giunta: “Non ci ho pensato, lo dico francamente, forse in maniera ingenua. Non credo che la Giunta non avrebbe approvato. Ripeto: io avevo chiesto la gara, ma dopo sei mesi ancora non era stata fatta”. Ancora: “Lei ricorda quel che successe in Consiglio comunale? Lei non è uno stupido, quindi le richiedo: per quale motivo è andato in Giunta quando si approvava la proroga dei servizi alla News?”. Consales: “Ci sono andato in totale buona fede, altrimenti mi sarei alzato e avrei dormito, dopo, sonni molto più tranquilli”.

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