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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Consales nascose il conflitto d'interesse"

BRINDISI - Le indagini partono da un punto fermo, che riguarda però un dato che fa emergere un indubbio conflitto di interessi del sindaco di Brindisi, Mimmo Consales: quando il primo cittadino si è candidato, sulla sua persona, tra società e questioni private, gravava un debito complessivo pari a 800mila euro.

BRINDISI - Le indagini partono da un punto fermo, che riguarda però un dato che fa emergere un indubbio conflitto di interessi del sindaco di Brindisi, Mimmo Consales: quando il primo cittadino si è candidato, sulla sua persona, tra società e questioni private, gravava un debito complessivo pari a 800mila euro. Sull’ammontare in questione la procura di Brindisi con i pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani, e attraverso il lavoro certosino degli agenti della Digos di Brindisi diretti dal vicequestore Vincenzo Zingaro, sta passando la lente di ingrandimento.

Ed è proprio da questa cifra che si diramano i diversi filoni di indagini che riguardano il primo cittadino e il suo entourage di ex soci, di dirigenti comunali e via dicendo.  Oggi la notifica di sei avvisi di conclusione delle indagini preliminari che segna un importante passaggio della primissima inchiesta, quella sull’affidamento del servizio di rassegna stampa e comunicazione istituzionale alla News Sas (società che apparteneva al sindaco, difeso dall’avvocato Massimo Manfreda, le cui quote sono state cedute prima della candidatura) e sul cartellone estivo e natalizio 2012 la cui organizzazione è stata assegnata alla Motumus.

A leggere l’avviso, escono al momento di scena in tre: Salvatore Vetrugno, Simona Venuto e Maurizio Ciccolella. Sono indagati, ma si vedrà in seguito se vi sono elementi per andare oltre.  Fanno invece ingresso formalmente nel fascicolo (sicuramente c’erano già, ma non avevano ricevuto informazione alcuna) altre due persone: Sabino Porro, ex socio di Consales e attualmente proprietario di quote nella News e il dirigente dei Servizi finanziari del Comune, Tommaso Gagliani.

Le persone che risultano indagate, dunque, sono le seguenti: Cosimo Consales, il sindaco di Brindisi, classe ‘59, difeso dall’avvocato Massimo Manfreda; Angelo Roma, dirigente dell’ufficio di gabinetto, classe ’57 di Ostuni, difeso dall’omonimo avvocato Angelo Roma; Alessio Vincitorio, 38 anni, di Brindisi, new entry nella News Sas, difeso dall’avvocato Cosimo Pagliara; Sabino Porro, 56 anni, residente a Durres in Albania, difeso dall’avvocato Carmelo Molfetta, socio storico di Consales nella News; Tommaso Gagliani, di Latiano, dirigente dei Servizi finanziari, 62 anni, difeso dall’avvocato Giancarlo Camassa; Giuseppe Puzzovio, ex direttore dell’agenzia di Brindisi di Equitalia, 68 anni, residente a Bari, difeso dall’avvocato Pio Tommaso Caputo.

Sono 4 i capi d’accusa. Mimmo Consales, Sabino Porro, Angelo Roma e Alessio Vincitorio rispondono di abuso d’ufficio e di truffa: il sindaco (in concorso con gli altri) avrebbe nascosto sin dall’avvio dell’iter istruttorio ad organi politici e amministrativi del Comune di Brindisi la situazione di conflitto di interesse in cui versava, inducendoli in errore e facendo sì che adottassero le delibere di giunta numero 79 del 19 giugno 2012 e numero 19 del 21 gennaio del 2013 (alle riunioni di giunta ha partecipato lo stesso Consales) per il sostanziale nuovo affidamento dei servizi di rassegna stampa, call center e comunicazione istituzionale, alla News in regime di proroga, dopo la scadenza del termine utile per procedere alla stessa e senza alcun confronto concorrenziale. Così, sarebbe stato procurato alla News di Alessio Vincitorio “un ingiusto vantaggio patrimoniale” oltre che “un pari danno all’ente pubblico”.

Dove sta il conflitto di interessi? Il servizio è stato affidato a una società di cui Mimmo Consales era stato proprietario e rappresentante sino al 30 maggio del 2012, giorno in cui tale società è stata ceduta ad Alessio Vincitorio – tecnico informatico con pregresse esperienze di fotorepoerter - con un’esposizione debitoria complessiva, a quella data, di 428 mila euro (di cui circa 385 mila di debiti tributari e verso istituti previdenziali), rispetto alla quale Consales ha mantenuto la qualità di obbligato in solido, visto e considerato che si trattava di debiti maturati durante la sua gestione.

Per di più il sindaco ha continuato a utilizzare una Fort Kuga della società, a mantenere la disponibilità dei locali di corso Umberto in cui ha sede la News la quale continuava a pagargli le bollette telefoniche in suo uso.  E’ risultato inoltre che Vincitorio, nuovo proprietario della News Sas, che non aveva i requisiti previsti delle norme sullo svolgimento delle attività di informazione e comunicazione per la Pubblica amministrazione.

Abuso di ufficio per Mimmo Consales, Tommaso Gagliani e Angelo Roma, perché in violazione del Regolamento di contabilità del Comune di Brindisi oltre che di altre norme, Gagliani ha espresso parere positivo di regolarità contabile, Roma parere positivo di regolarità tecnica sugli atti con i quali è stata affidata alla Motumus, con un contributo di 153mila euro, per la realizzazione del progetto Culturamiamo Brindisi creativa 2012.

La delibera, secondo l’accusa, ha garantito un ingiusto vantaggio alla Motumus, attribuito in danno del Comune attraverso una delibera priva di copertura finanziaria (53mila euro circa sono di sponsorizzazioni, e tra queste vi è l’Enel). Tutto ciò in violazione delle previsioni di spesa decise dal Consiglio Comunale, traendo in inganno la giunta.  Quindi Consales e Puzzovio in concorso rispondono di concussione per aver costretto con minaccia implicita i dipendenti della sede di Equitalia ad accettare in violazione di legge più rate di un debito pari a 315mila euro, con “provviste di denaro contante non tracciate”.

Infine, sempre in concorso Consales e Puzzovio di abuso d’ufficio: Puzzovio avrebbe messo a disposizione di Consales il proprio conto corrente presso il Banco di Napoli di Bari per emettere un assegno circolare di 4.500 euro per pagare una rata di debito scaduto.  Questo è uno spicchio dell’inchiesta sulla pubblica amministrazione condotta dalla Digos su delega dei pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani.

Si scava ancora sull’ipotesi di riclaggio e ricettazione, attorno all’affaire “Nubile” in cui sono coinvolte altre persone, l’ex capo dello staff  Cosimo Saracino, il commercialista di Lecce, Massimo Vergara e l’imprenditore Luca Screti, appunto patron della Nubile. Si ritiene che il debito di cui sopra sia stato pagato con denaro proveniente da altro delitto, la cui fonte sarebbe stata occultata. Su questo fronte le indagini sono tutt’altro che concluse.  Ora ci sono venti giorni di tempo a disposizione degli indagati per chiedere di essere ascoltati o per presentare memorie. Dopodiché, come è noto, i pm decideranno se dare avvio all’azione penale con una probabile richiesta di rinvio a giudizio.

 

 

 

 

 

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