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Cronaca

Consales: "Non rientriamo nei piani di Tap"

BARI - Alla vigilia di una seduta del consiglio regionale pugliese in cui si discuterà dell'approdo nel Salento della condotta sottomarina del gasdotto Trans Adriatic Pipeline (Tap), si è svolta stamani presso la presidenza della stessa assemblea una riunione.

BARI - Alla vigilia di una seduta del consiglio regionale pugliese in cui si discuterà dell'approdo nel Salento della condotta sottomarina del gasdotto Trans Adriatic Pipeline (Tap), si è svolta stamani presso la presidenza della stessa assemblea una riunione tra i consiglieri della provincia di Brindisi, il presidente Onofrio Introna e il sindaco di Brindisi Mimmo Consales. Analogo incontro era avvenuto nei giorni scorsi su richiesta degli amministratori salentini che si oppongo allo sbarco del Tap a San Foca, proponendo in alternativa Brindisi.

Proprio alla luce di tale situazione, il sindaco Consales fa sapere di aver informato Introna "di aver ricevuto nei mesi scorsi una visita da parte dei rappresentati del Tap durante la quale è stato ribadito che Brindisi non rientra nei programmi della società per l’approdo in Italia dello stesso gasdotto. Al presidente Introna ho ribadito, pertanto, che Brindisi - sottolinea Consales - non può essere ancora una volta considerata la soluzione di riserva per il sol fatto che gli amministratori del Sud Leccese sono contrari all’approdo sulla marina di Melendugno".

"Ho ribadito anche che Brindisi non accetta più in alcun modo di essere considerata la pattumiera d’Italia dove possono essere allocati tutti gli impianti a forte impatto ambientale - ha concluso Consales", mentre la nota di palazzo di città mette in evidenza che "la posizione del sindaco sarà tenuta in debita considerazione nel corso del Consiglio Regionale durante il quale si discuterà proprio di questo argomento".

La vicenda del punto di approdo del gasdotto Tap, che obiettivamente non pare un'opera ad alto impatto ambientale più di quanto lo sia stata la posa del gasdotto Snam che porta il metano nelle case dei brindisini e dei leccesi, è diventato un must dello scaricabarile politico a queste latitudini, con la trasversalità delle posizioni in evidenza.

Infatti uno dei più convinti sostenitori dello spostamento a Brindisi del punto di approdo del gasdotto è proprio il segretario regionale del Pd, Sergio Blasi, lo stesso partito di Consales, il quale pare ignorare che il consorzio, o meglio la joint venture Tap Ag composta dalle multinazionali del petrolio Bp (20%) e Total (10%), dalla società di stato dell'Azerbaijan, la Socar (20%), dalla norvegese Statoil (20%), dalla belga Fluxys (16%), dalla tedesca E.On (9%) e dalla svizzera Axpo (5%), ha già scartato in passato ben quattro diverse opzioni di sbarco a sud e anoed di Brindisi.

 

 

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