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Cronaca

Negroamaro Wine Festival: ecco quanto denaro sposta la kermesse

Costi e ricavi del “Negroamaro Wine Festival” sono arrivati a Palazzo di città sotto forma di previsioni per la nuova edizione targata 2015 e sono stati aggiunti a quelli effettivamente sostenuti in passato

BRINDISI -  Costi e ricavi del “Negroamaro Wine Festival” sono arrivati a Palazzo di città sotto forma di previsioni per la nuova edizione targata 2015 e sono stati aggiunti a quelli effettivamente sostenuti in passato, dei quali avevano chiesto alla fine della scorsa estate copia i militari della Guardia di Finanza, su delega della Procura della Repubblica. Che sulla manifestazione ha aperto un fascicolo a scopo conoscitivo: nessun indagato, né tanto meno ipotesi di reato, ci sarebbe la necessità di ricostruire i flussi di euro in entrata e in uscita perché l’evento ha numeri importanti. Oltre ad un innegabile successo di pubblico.

La Procura. Basta considerare l’ammontare dei costi sostenuti l’anno scorso: oltre mezzo milione di euro. Più esattamente 526.068 euro e 64 centesimi, come risulta dal rendiconto presentato al Comune di Brindisi alla fine del mese di settembre 2014, periodo a cui risalirebbe l’ultima visita dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria negli uffici sede dell’Annona-Attività produttive che si affacciano in piazza Mercato centrale.

In quella occasione sono stati acquisiti fatture e rendiconti dalla prima edizione del “Negroamaro Wine Festival”, assieme alla delibere di giunta e alle determine del dirigente, documenti con i quali sono stati impegnati prima e poi effettivamente liquidati (ossia pagati) i contributi chiesti dall’associazione che nasce come Onlus nel 2012, con sede in via Mazzini, su iniziativa della Camera di Commercio, di Confagricoltura, Confcooperative, del Consorzio di tutela di Vini Brindisi-Squinzano e del Consorzio di tutela Vini Salice salentino.

Cosa sia successo da allora, quale cioè sia il percorso seguito dai finanzieri e quindi dai magistrati (ammesso che ce ne sia stato uno) non è possibile saperlo. C’è il segreto istruttorio che copre e deve coprire necessariamente le indagini. Se tutto il faldone che riguarda la manifestazione Negroamaro Wine Festival è finito sulle scrivanie dei pm, qualcuno starà studiando. Dal Comune, ovviamente, si sono limitati a consegnare tutta la mole di documenti.

I rendiconto 2014. Nessun segreto, invece, sui costi e sulle spese previste e rendicontate, dal momento che sono assolutamente trasparenti: basta dare un’occhiata ai bilanci regolarmente depositati negli uffici delle Attività produttive, dai quali emerge anche l’ammontare dei ricavi legati ai ticket per le degustazioni dei vini, sui quali negli anni passati c’è stata più di una polemica.

BrindisiReport ha raccolto le fatture e il rendiconto finale della manifestazione del 2014 che per gli organizzatori, per quanto sia stato un successo, ha portato a qualche problema di natura economico-finanziaria perché è stata registrata una perdita: “il bilancio complessivo della manifestazione presenta un passivo di 36.687,64 euro”, si legge. “Il ripianamento (è scritto proprio così, ndr) sarà gestito dall’Associazione Onlus Negroamaro Wine Festival”.

Il motivo è presto detto: a fronte di costi per 526.068 euro e 64 centesimi, ci sono stati ricavi per 489.381 euro, somma quest’ultima raccolta dai contributi ricevuti dal Comune di Brindisi per centomila euro, dalla Regione Puglia per 25mila, dalla Camera di Commercio per la stessa cifra (25mila), dall’Autorità portuale di Brindisi per diecimila, a cui vanno aggiunti gli “introiti da sponsor dell’evento per 36.589,  gli introiti da espositori (stand) 104.298, i ticket di degustazione Negroamaro Wine Festival 155mila euro e gli introiti del concerto dei Kool and the gang per 33.494 euro”. E’ tutto scritto nella tabella allegata alla relazione consegnata il 22 settembre 2014, firmata dal presidente dell’associazione, Angelo Maci.

I costi. Questo, invece, è il quadro dei costi che si riferiscono all’edizione passata: “allestimento con scenografie delle piazze e delle vie per 98.811,96 euro, attività di marketing e acquisizione espositori 24.187,50 (sono nove i collaboratori a cui si riferisce l’importo), bagni chimici per cinque giorni, pulizia compresa per 2.074, acquisto e trasporto dei bicchieri di cristallo brandizzati con logo e sacche 35.742,10 (la fattura è stata emessa dalla srl Sermen Drinking), costi assicurativi 1.600 (per l’Unipol).

Poi fornitura di energia elettrica 13.661,55, costi di promozione e comunicazione dell’evento 57.051,41, spese generali 10.074,47 (voce in cui sono state racchiuse per spese per gasolio, autostrada, ristorante, Vodafone, rivendita di tabacchi, Poste Italiane), spettacoli di intrattenimento, noleggio palchi più service audio e luci 196.221,25”. Va precisato che in quest’ultima somma è stato compreso il costo del concerto del gruppo Kool & The Gang che ammonta a 69.870,88 euro.

Fanno parte dei costi sostenuti e documentati nel 2014 anche: oneri Siae per eventi e spettacoli 10.107,96, costi personali cassa ticket 9.500 (si tratta di un importo che va diviso fra 38 persone a cui sono stati riconosciuti 250 euro a testa), progettazione grafica e portale web 19.046,64 (le fatture sono due, una per 18.300 euro della E.A.C Communication e l’altra di 746,64 euro di Essenne di Carlucci Anna), servizi di vigilanza e sicurezza 20.130 (affidati all’agenzia Top Secret), servizi di pulizia 3.829 (svolti dalla Nrc di Quarta Nicoletta), servizi di manodopera e facchinaggio 9.770 (i lavori sono stati svolti da 23 persone), servizio prevenzione 4.500 e servizio sommelier 9.760 (a cura della Ais Puglia)”. La somma porta a 526.068,64 euro. Inizialmente, invece, il costo stimato era di 336mila euro.

L’edizione 2015. Fatture alla mano, il Comune di Brindisi ha versato la sua parte, pari a centomila euro: prima trentamila euro, poi 70mila. E l’edizione del 2014 è stata archiviata. Ora si pensa alla nuova versione, la numero quattro in programma dal 5 al 9 giugno prossimi. Che si presenta ricca di novità, prima di tutto per le location, poiché sono state aggiunte piazza Matteotti e piazza Sedile alle tradizionali piazza Vittoria, piazza Mercato, piazza Sottile De Falco, piazza Duomo, piazzetta Colonne, scalinata Virgiliana, via Cesare Battisti, via Santi, via Casimiro, via Duomo, via San Nicolicchio, parte di via Filomeno Consiglio, via Muscettola, vicolo Guerrieri, via Colonne.

Altro motivo di orgoglio per gli organizzatori, lo spazio dedicato all’Italia e ai suoi prodotti tipici, chiamato Tipitaly, ancor più ricco quanto al numero dei partecipanti. E poi, sempre in nome del “bere e mangiare la Puglia” sono previsti “numerosi wine bar, punti di ristoro dove esperti sommelier e grandi chef guideranno all’esplorazione del gusto dei vini, dell’olio e dei sapori mediterranei”. “I visitatori potranno riappropriarsi del piacere di mangiare passeggiando”, si legge nel progetto del 2015. Cosa? “Puddica, bombette, carne, verdura, pettole, frittura di mare”. E poi ancora uno spazio dedicato ai birrifici artigianali d’eccellenza “per dare la possibilità ai piccoli produttori di far degustare il meglio della produzione del malto”.

Le spese previste nel 2015. Tutto questo ha un costo. Un costo previsto che ammonta a 386mila euro, così diviso: progettazione artistica e organizzazione dell’evento, 10mila;  attività di acquisizione degli espositori mediante contatti, vendita spazi e attività di marketing sull’intero territorio pugliese, suddiviso in cinque zone per ognuna delle quali è previsto un apposito collaboratore per 30mila; costi di segreteria e rimborsi spese per visite alle aziende espositrici, autorizzazioni, Siae 15mila.

Proseguendo, allestimento nuove scenografie delle piazze e delle vie, con moquette, allestimento di sette palchi e ingressi alla zona evento e alle casse per 75mila euro; brandizzazione delle scenografie per ottomila euro; realizzazione, montaggio e smontaggio cinque wine bar per cinquemila euro; fornitura di energia elettrica per sette giorni seimila euro; campagna di promozione dell’evento mediate acquisto di spazi pubblicitari e redazionali 60mila euro; service audio e luci 26mila; noleggio palchi settemila; bagni chimici per cinque giorni 1.500, costi assicurativi 1.500, Oneri Siae 5mila.

E ancora, servizio prevenzione e incendi e pronto soccorso 4mila; servizio sommelier comprensivo delle degustazione per 10mila euro; accoglienza duemila; personale da adibire all’incasso costi ticket 6mila; servizio di sicurezza per sette giorni 15mila ; acquisto e trasporto 15mila bicchieri in cristallo con sacca brandizzati con il simbolo della manifestazione 25mila euro; manodopera extra pronto intervento 8mila; pulizia e facchinaggio 4mila; sito internet gestione e ristrutturazione duemila euro e spettacoli di intrattenimento 60mila euro”. Gli appuntamenti musicali sono 38 in cinque giorni.

I contributi degli enti. “Sulla scorta delle pregresse esperienze, è possibile prefigurare i seguenti impegni finanziari per ognuno degli attori chiamati a sostenere l’iniziativa”: 45mila euro dalla Regione Puglia “in considerazione delle ricadute positive in termini di promozione e di natura economica che l’evento può far registrare a beneficio delle aziende enologiche del territorio e della regione” più 130mila euro dal Comune di Brindisi “in quanto sede della manifestazione, per cui può essere chiamato alla più alta contribuzione delle spese” più 25mila euro della Camera di Commercio.

L’associazione Onlus Negroamaro Wine Festival “si impegna a partecipare alle spese non coperte dal sostegno degli Enti pubblici per un importo minimo di 70mila euro, Iva inclusa, oltre a sovrintendere ai corsi di avvicinamento alla degustazione del vino e recitando il ruolo principale di struttura organizzativa e di coordinamento generale dell’evento”. Da dove attingerà la Onlus? Risposta: “Riscuoterà un ticket di degustazione, stimando sulla base di una previsione affidabile e realistica un incasso di 80mila euro” e “inoltre provvederà alla ricerca di validi sponsor per un importo non inferiore a 36mila euro”.

Tutto in nome del “più grosso evento enogastronomico della Puglia” che quest’anno dovrebbe raggiungere quota trecentomila visitatori, stando agli obiettivi dichiarati dagli organizzatori che sulla nuova edizione lavorano da mesi. Già dalla fine della scorsa edizione, tanto è vero che a dicembre c’è stata una sorta di “anteprima” della versione di giugno prossimo, andata in scena a Palazzo Nervegna, dove hanno trovato spazio Art&Wine.

L’anticipo pagato. I brindisini hanno gradito. Non solo loro, stando alle visite. La Onlus, finita la rassegna ha scritto al Comune per chiedere “l’anticipo della quota di spese di competenza di questa Amministrazione, pari a 39mila euro” per una serie di motivazioni. Innanzitutto in considerazione della “attivazione già in essere dei contratti per i soggetti che dovranno collaborare con l’associazione, per la vendita di spazi pubblicitari e attività di marketing”, poi per far fronte alle “anticipazioni dei costi di segreteria e ai rimborsi spese per visite alle aziende espositrici” nonché per “l’anticipo per i contratti da effettuare per la realizzazione grafica e scenografica dell’evento”, stando a quanto si legge nella missiva arrivata il 18 febbraio scorso. “Inoltre l’associazione Onlus ha sostenuto costi per la realizzazione dell’evento denominato Anteprima Negroamaro wine festival tenutosi il 5 e il 6 dicembre 2014”. La rendicontazione sarà presentata in sede di richiesta di saldo.

Il via libera al pagamento è stato dato il giorno successivo, ricordando che si tratta di un acconto del 30 per cento, con bonifico bancario. Nel frattempo è stata recapitata la piantina aggiornata degli stand che dovrebbero essere montati a partire da giovedì 14 maggio in vico Seminario, via San Nicolicchio, via Colonne, per poi arrivare in piazza Vittoria il 18 maggio, in piazza Mercato il 25 e in piazza Matteotti il 28.  Di mezzo ci sono i comizi elettorali e bisognerà organizzarsi per non intralciare gli appelli degli aspiranti consiglieri regionali.

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