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Cronaca Mesagne

Contestata evasione fiscale da 24 milioni: azienda di Mesagne rischia il sequestro

MESAGNE - Gli acquisti e le vendite andavano a gonfie vele, ma al fisco non l'azienda operante nel settore del trasporto di merci su strada” e “vendita di bibite”, non aveva comunicato nulla o quasi. Fino a quando non sono arrivati i finanzieri della compagnia di Brindisi scoprendo una presunta maxi evasione fiscale per oltre 24 milioni di euro. I militari – guidati dal capitano Attilio Turco – hanno dovuto faticare parecchio per definire i movimenti della società indagando, sotto la regia del pm Raffaele Casto, attraverso complesse ricostruzioni finanziarie e bancarie sui conti correnti negli anni compresi tra il 2004 ed il 2008. E sono spuntati fuori 22 milioni di euro di introiti non dichiarati e due milioni di euro di evasione dell'imposta sul valore aggiunto.

MESAGNE - Gli acquisti e le vendite pare andassero a gonfie vele, ma al fisco l'azienda operante nel settore del  trasporto di merci su strada” e “vendita di bibite”, non aveva comunicato nulla o quasi. Fino a quando non sono arrivati i finanzieri della compagnia di Brindisi scoprendo una presunta maxi evasione fiscale per oltre 24 milioni di euro. I militari – guidati dal capitano Attilio Turco –  hanno dovuto faticare parecchio per definire i movimenti della società indagando, sotto la regia del pm Raffaele Casto, attraverso complesse ricostruzioni finanziarie e bancarie sui conti correnti negli anni compresi tra il 2004 ed il 2008. E sono spuntati fuori 22 milioni di euro di introiti non dichiarati e due milioni di euro di evasione dell'imposta sul valore aggiunto.

Nei guai finisce una nota impresa di Mesagne e due degli amministratori, tra i 40 e i 50 anni, succedutisi negli anni alla guida dell'azienda denunciati all’autorità giudiziaria per il reato di dichiarazione infedele. I militari hanno scoperto un giro vorticoso di danaro transitato sui conti corrente aziendali senza alcuna giustificazione che non sono documentate nelle scritture contabili. Nel denunciare i responsabili della società la Guardia di Finanza ha anche chiesto l'attivazione delle misure di garanzia a tutela del danno erariale che potrebbe portare alla sottrazione di beni di ogni tipo e genere per garantire la pretesa erariale.

In altre parole, la società in questione potrebbe subire a breve un sequestro di beni mobili ed immobili per equivalente. Le “fiamme gialle” hanno già fotografato la situazione patrimoniale dell’azienda in maniera tale che nulla possa nel frattempo essere alienato. La difesa dei due amministratori pro tempore della società di autotrasporto e di ingrosso di acque minerali e bibite sta predisponendo documentazione giustificativa dei movimenti finanziari ritenuti dagli inquirenti prova dell’avvenuta evasione.

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