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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Continua l'odissea di Carmelo Grassi

BRINDISI – Ieri è stato accusato da un amministratore della Sanitàservice, la nuova società in house che gestisce alcuni dei servizi principali dell'Asl, di averlo minacciato con una pistola (di cui però la polizia non ha trovato traccia), e oggi tenta di lanciarsi dal quinto piano dell'ospedale Perrino di Brindisi. Carmelo Grassi l'ex capo del personale della Manutencoop, la cooperativa che precedeva la Sanitàservice, proprio non ce la fa più.

BRINDISI – Ieri è stato accusato da un amministratore della Sanitàservice, la nuova società in house che gestisce alcuni dei servizi principali dell'Asl, di averlo minacciato con una pistola (di cui però la polizia non ha trovato traccia), e oggi tenta di lanciarsi dal quinto piano dell'ospedale Perrino di Brindisi. Carmelo Grassi l'ex capo del personale della Manutencoop, la cooperativa che precedeva la Sanitàservice, proprio non ce la fa più.

Da tempo Grassi denuncia di essere vittima di mobbing. Dopo essere stato bersaglio di attentati incendiari quando era responsabile della gestione del personale ausiliario dell’ospedale Perrino, per premio è stato demansionato con le internalizzazioni e il passaggio dei servizi alla nuova società della Asl: da capo del personale della Manutencoop al trasferimento senza alcun incarico all'ospedale Camberlingo  di Francavilla Fontana, e al suo posto è tornato Luigi Ferrarese, che Manutencoop aveva rimosso.

Carmelo Grassi è stato denunciato (dall'interessato) di aver minacciato un funzionario della Sanitàservice esibendo il calcio di una pistola infilata nella cintola dei pantaloni. L'ex dipendente della Manutencoop si sarebbe recato presso la sede della società in via Napoli al quartiere Casale per chiarire alcuni punti legati quasi certamente a questioni lavorative. Grassi è noto per la sua correttezza e incorruttibilità sul posto di lavoro, quando dirigeva il personale per conto della Manutencoop non ha mai soprasseduto su turnazioni o assunzioni irregolari. Un comportamento che come egli stesso ha spiegato in diverse interviste gli ha procurato non pochi guai.

Nel pomeriggio di ieri avrebbe alzato la voce contro quella che considerava l'ennesima ingiustizia nei suoi confronti. Il funzionario ha chiamato la polizia, aggiungendo in fase di segnalazione che il suo aggressore aveva una pistola. In via Napoli si è precipitata una pattuglia della sezione Volanti che però sul posto dove si era consumata la minaccia ha trovato solo la presunta vittima.

Nessuno è riuscito a spiegare ai poliziotti chi aveva minacciato il dirigente Asl, il portiere avrebbero spiegato di aver visto un uomo armato ma non è stato in grado di descriverlo. Eppure tracciare un identikit sommario di Carmelo Grassi non è difficile, due metri altezza non passano inosservati. E nessuno ha messo nero su bianco la faccenda della pistola, a differenza di quanto ha fatto la persona che poi ha sporto formale denuncia contro Grassi.

I poliziotti lo hanno rintracciato (era in preda a una crisi di sconforto) lo hanno perquisito. Grassi non possedeva alcuna pistola. La perquisizione è stata estesa alla sua abitazione ma anche lì ha avuto esito negativo. Nessun tipo di arma, neppure di quelle fasulle, è stata trovata nella disponibilità di Carmelo Grassi. Questa mattina, però, ha tentato di farla finita. Ha cercato di lanciarsi dal quinto piano dell'ospedale Perrino di Brindisi, non ha portato a termine il gesto solo perchè poliziotti e carabinieri sono riusciti a bloccarlo all’ultimo momento.

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