Contraffazione anche per i copricerchi delle automobili: sei persone denunciate
BRINDISI – Non c'è praticamente niente che sfugga al mondo della contraffazione: anche per l'acquisto di loghi e copricerchi per auto occorre guardare con attenzione al marchio di fabbrica, perchè la recente operazione della guardia di finanza ha permesso di scoprire che anche dietro ai ricambi auto c'era chi si arricchiva in barba ai marchi originali di note case automobilistiche e alle norme di sicurezza.
BRINDISI ? Non c'è praticamente niente che sfugga al mondo della contraffazione: anche per l'acquisto di loghi e copricerchi per auto occorre guardare con attenzione al marchio di fabbrica, perchè la recente operazione della guardia di finanza ha permesso di scoprire che anche dietro ai ricambi auto c'era chi si arricchiva in barba ai marchi originali di note case automobilistiche e alle norme di sicurezza.
Le ?fiamme gialle? si sono mosse in tutta Italia, visto che l'operazione ? denominata appunto ?Wheel trims? -, ha portato alla scoperta di oltre 39mila prodotti contraffatti tra loghi e copricerchi per auto. Nella sola provincia brindisina ne sono stati individuati 1100. Un autentico mercato da Nord a Sud, e a Brindisi c'erano commercianti che importavano pezzi dall'estero per rifilarli ai clienti, molto spesso ignari del fatto che stessero acquistando un prodotto nient'affatto originale. L'operazione condotta dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, era partita il 12 ottobre scorso ed ha visto la partecipazione delle Fiamme Gialle di diverse regioni italiane (Basilicata, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Puglia). Per quanto riguarda il territorio brindisino, cinque sono stati i comuni interessati: Mesagne (proprio qui erano stati segnalati i primi casi ?sospetti?), Ceglie Messapica, S. Vito dei Normanni, Fasano e Francavilla. Sei persone, in particolare amministratori di imprese coinvolte nella catena di vendita, sono invece state denunciate a piede libero (in tutta Italia, 17 persone sono finite nei guai).
Il sistema per raggirare la clientela era molto semplice: dalla Basilicata, dalla Lombardia dall'Emilia Romagna e dalla provincia di Torino, i commercianti si rifornivano dei pezzi contraffatti e poi li rivendevano a prezzi stracciati. Treni di copricerchi al prezzo di 40 euro, spesso al 50% in meno rispetto al costo medio. C'era chi pensava di aver fatto l'affarone, invece si ritrovava una serie di pezzi insicuri e pericolosi: proprio l'assenza del marchio della casa automobilistica è infatti sinonimo di garanzia zero, con gravi rischi per chi si mette al volante.
L'operazione ha portato al sequestro delle matrici per produrre i prodotti contraffatti e di tre siti internet, mediante i quali il materiale veniva venduto anche on line.