Servizi della Mobile: quattro arresti e controlli antidroga in una scuola
Quattro persone sono state arrestate nelle ultime ore dalle pattuglie che il dirigente della Squadra Mobile, Antonio Sfameni, ha impegnato nelle attività di prevenzione e repressione reati disposte dal questore Maurizio Masciopinto nella città di Brindisi
BRINDISI – Quattro persone sono state arrestate nelle ultime ore dalle pattuglie che il dirigente della Squadra Mobile, Antonio Sfameni, ha impegnato nelle attività di prevenzione e repressione reati disposte dal questore Maurizio Masciopinto nella città di Brindisi. Nel corso degli stessi servizi, inoltre, la Mobile con l’appoggio di unità cinofile della Polizia di Frontiera ha controllato un plesso scolastico alla ricerca di sostanze stupefacenti, segnalato alla prefettura un assuntore, trovato e sequestrato un fucile con matricola abrasa su cui sono in corso accertamenti di polizia scientifica.
Tra i quattro arrestati, un clandestino albanese incappato nei controlli condotti su strada dagli agenti della Squadra mobile. Grazie alla collaborazione del personale dell’Ufficio stranieri della questura, l’albanese è stato identificato per Valentin Biba di 30 anni, su cui gravava un provvedimento di espulsione dal nostro Paese che lo stesso Biba aveva poi violato più volte rientrando senza autorizzazione in Italia.
Questi nuovi ingressi in clandestinità, per i quali il soggetto ha utilizzato identità false, sono certificati dai timbri di ingresso sul passaporto che Valentin Biba aveva con sé e che la Mobile ha sottoposto a sequestro. Per dimostrare senza margini di dubbio la reale identità della persona fermata, è stata effettuata la comparazione delle impronte digitali prelevate successivamente al controllo, con quelle custodite nella banca dati. Biba è stato perciò trasferito in carcere.
Sono stati invece eseguiti su provvedimenti restrittivi emessi dalla magistratura competente gli altri tre arresti, tutti a carico di persone di Brindisi già note alla giustizia. Juri Rosafio di 39 anni, deve scontare un residuo di pena di un anno, cinque mesi e 18 giorni agli arresti domiciliari. Davide Picciolo, di 34 anni, invece, era il destinatario di una sospensione dell’affidamento in prova al servizio sociale. Avendo violato le prescrizioni imposte comunque da questo beneficio, dovrà finire di scontare in carcere la pena di un anno e sei mesi di reclusione. Infine, Egizio Maisto di 43 anni, deve scontare ai domiciliari ancora un mese e 27 giorni per introduzione in Italia e commercializzazione di merce con marchi falsi.